Roma (NEV), 5 agosto 2022 – “Siamo tutti esseri umani, dobbiamo aiutarci l’un l’altro”. E’ questo il messaggio di Olha, 19 anni, e Anzhela, 18 anni, due giovani ucraine appena arrivate in Italia dalla Polonia, su iniziativa delle chiese evangeliche, per un periodo di vacanza estiva.
Le due ragazze sono state accolte dalla chiesa riformata di Lodz, in Polonia, guidata dal pastore Semko Koroza, “la persona più buona che abbiamo mai incontrato, gli siamo davvero grate”. Altri ucraini accolti dalla stessa comunità sono già rientrati dalla Polonia nel loro Paese, ma “non è facile ricominciare” per loro, mentre il conflitto continua, i danni sono enormi, tutto è ovviamente cambiato.
Prima, per le due ragazze, quattro anni fa, il trasferimento in Polonia per motivi di studio, poi il rientro a Kiev, a causa del covid, poi la guerra. “Sono scappata il 14 febbraio, giorno degli innamorati”, ricorda Olha. “In bus, insieme a tantissime altre persone, molti conoscenti. Avevo paura e ho capito che la situazione stava precipitando. E’ stata la scelta migliore della mia vita, quella di lasciare l’Ucraina” pochi giorni prima dell’escalation militare. Oggi la loro volontà è quella di continuare a studiare. Ricongiungersi con le famiglie, con la mamma che si trova in Germania, nel caso di Olha.
Intanto sono arrivate per la prima volta in Italia – “non riusciamo quasi a credere di essere qui, siamo molto riconoscenti per questa opportunità” – e nelle prossime settimane trascorreranno un periodo di vacanza al Centro Ecumene di Velletri.
Per approfondire:
intervista di Radio Beckwith al ministro di culto polacco Semko Koroza: https://rbe.it/2022/08/04/porte-aperte-agli-ucraini-chiuse-per-gli-altri-intervista-a-semko-koroza/
