50 anni di Concordia di Leuenberg. Call for papers

C’è tempo fino al 31 ottobre 2022 per proporre interventi o workshop per il simposio accademico internazionale che si svolgerà dal 9 all'11 marzo 2023, organizzato dall'Università teologica riformata di Debrecen (Ungheria) in occasione del 50° anniversario dello storico accordo protestante

Roma (NEV), 18 ottobre 2022 – In occasione del 50° anniversario della Concordia di Leuenberg, l’Università teologica riformata di Debrecen (Ungheria) organizza un simposio accademico internazionale. Esso si terrà dal 9 all’11 marzo 2023. La conferenza avrà come lingue ufficiali il tedesco e l’inglese. Questo simposio offrirà un’opportunità speciale per riflettere in modo critico e costruttivo sulla rilevanza della Concordia e sui risultati del conseguente processo di lavoro teologico comune. L’attenzione si concentrerà sul significato, oggi, della realizzazione di una chiesa comune, come immaginata dall’accordo di Leuenberg. Inoltre, su come questa potrebbe e dovrebbe essere modellata in futuro.

L’Università ha lanciato una “call for papers”. È possibile proporre interventi o workshop. Fra gli argomenti suggeriti: Trinità e chiesa (comunione). Realizzare la comunione ecclesiale in aspetti condivisi della vita. Dimensione ecumenica della comunione ecclesiale. Ermeneutica biblica e comunione ecclesiale. La comunione della Chiesa di fronte alle differenze etiche. La comunione della Chiesa in circostanze di diverse esperienze e realtà sociali. Il potenziale di riconciliazione fornito dal modello di Leuenberg per la vita nelle chiese e nelle società. Scadenza per la presentazione degli abstract (200-400 parole): 31 ottobre 2022.

Call:

https://lk50.reformatus.hu/call-for-papers/

La Concordia di Leuenberg:

La Concordia di Leuenberg è stata sottoscritta nel 1973. Si tratta di un documento che ha ricomposto i dissidi dottrinali che dividevano protestanti luterani e riformati, soprattutto attorno alla comprensione della Cena del Signore: un riuscito esempio di ecumenismo della cosiddetta “unità nella diversità”. Le chiese della Comunione, rimanendo indipendenti, riconoscono i ministeri, i sacramenti e i membri di chiesa le une delle altre.