Roma (NEV), 21 novembre 2022 – Si è chiusa la XXVI edizione del Tertio Millennio Film Fest (TMFF), festival cinematografico del dialogo interreligioso. Il TMFF gode del Patrocinio di tre Dicasteri della Santa Sede e di diversi enti e organismi, fra cui l’Associazione protestante cinema “Roberto Sbaffi”. Il festival coinvolge le comunità cattolica, protestante, ebraica, islamica, induista e buddhista. Titolo di questa edizione: “Il ritorno di Caino?”.
I premi del TMFF
“Il patto del silenzio” di Laura Wandel è il miglior film. “Lili Alone” di Zou Jing è il miglior cortometraggio. Menzione speciale per “Quei due – Edda e Galeazzo Ciano” di Wilma Labate e per “Warsha” di Dania Bdeir. Assegnati inoltre il Premio della critica e quello della Giuria Nuovi Sguardi (clicca qui per leggere tutti i premi).
CONCORSO LUNGOMETRAGGI
La Giuria dei lungometraggi è presieduta da Susanna Nicchiarelli ed è composta da: Thomas Torelli, Delegato Unione buddhista italiana. Marina Piperno, Delegata Unione delle comunità ebraiche italiane (UCEI). Wael Farouq, Delegato Comunità religiosa islamica italiana (COREIS), Adamo Antonacci, Delegato Associazione protestante cinema.
Premio Tertio Millennio Film Fest per il miglior lungometraggio a “Il patto del silenzio” di Laura Wandel.
Motivazione:
“Per averci immerso nel mondo di una bambina, per averci raccontato quanto possa essere tormentata l’infanzia e per averci offerto, con il finale, uno spiraglio di luce, luce necessaria”.
Menzione speciale a “Quei due – Edda e Galeazzo Ciano” di Wilma Labate:
“Per l’abilità e inventiva con cui incrocia vicenda personale e memoria collettiva, raccontando i personaggi in un crescendo drammatico di circostanze di grande attualità ed interesse”.
CONCORSO CORTOMETRAGGI
La Giuria dei cortometraggi è presieduta da Ciro De Caro ed è composta da: Vittorio Emanuele Agostinelli, Delegato Cortile dei Gentili. Giada Bruno, Delegata Unione buddhista italiana. Adam Berardi, Delegato Comunità religiosa islamica italiana (COREIS). Naomi Evelyn Hondrea, Delegato Associazione protestante cinema.
Premio Tertio Millennio Film Fest per il miglior cortometraggio a “Lili Alone” di Zou Jing.
Motivazione:
“Per aver saputo raccontare con delicatezza, rispetto e amore per un personaggio femminile forte e fragile allo stesso tempo, per la purezza dello sguardo cinematografico con cui mette in luce le ombre sugli aspetti anche più concreti di una realtà lontana e allo stesso tempo molto vicina; per aver con coraggio e senza giudizio tolto un velo da un tema che può essere divisivo, mettendo al centro la stessa persona che troppo spesso – nelle situazioni in cui le donne si ritrovano a vendere il proprio corpo – si perde. Infine, per averci fatto riflettere sui diversi valori dati alla vita e sulle risposte di una donna sola con la quale non si può fare altro che empatizzare; abbiamo deciso di premiare come miglior cortometraggio Lili Alone: un’opera che grazie al realismo dello sguardo, alla crudezza della regia e al rigore con cui l’autrice la mette in scena, ci fa vivere un dramma senza volerci consolare o assolvere, ma anzi ha il merito di lasciarci inquieti e pieni di dubbi”.
Menzione speciale a “Warsha” di Dania Bdeir:
“Per avere saputo mostrare un riuscito spaccato della routine di una giornata tipo di un protagonista che nasconde la sua vera essenza fino a quando si ritrova a dominare la città dall’alto di una pericolosa gru e ad abbandonarsi al richiamo della musica.
Per l’abilità con cui il cortometraggio riesce a catturare lo spettatore fin dai primi fotogrammi, con un ritmo crescente che porta a tenerti incollato per tutta la durata. E perché la narrazione parla dell’attuale discorso sulla fluidità di genere inserendola in un contesto nel quale essa viene vista come un peccato o una cosa proibita, vogliamo premiare con una menzione Warsha.
Mohammed è un siriano che vive in Libano, un operaio che amerebbe truccarsi e ballare indossando tute aderenti e tacchi a spillo; ciò non compromette la sua devozione a Dio, dimostrata con la preghiera sulla gru, verso la fine del corto. È il ritratto di tutti noi, ognuno con le proprie sfumature, compromessi e apparenti contraddizioni”.