Roma (NEV), 25 novembre 2022 – È stato presentato ieri il fascicolo della Federazione delle donne evangeliche in Italia (FDEI) che accompagna alla riflessione dal 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, fino al 10 dicembre.
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Pubblichiamo, a puntate e giorno per giorno, gli approfondimenti.
GIORNO 1: 25 NOVEMBRE
Iran: la rivoluzione è donna
DOMANDA
per discutere
Fino a quando
si può soppri-
mere il bisogno
di libertà delle
donne?
Nel 2007 ebbi il privilegio di partecipa-
re ad un incontro in Iran organizzato
dal Consiglio mondiale delle chiese
e dal Centro per il dialogo interreligioso di
Teheran. Esperienza forte che ha preceduto di
2 anni la prima grande protesta di massa in
Iran. Una ventina di donne di diverse profes-
sioni, iraniane e di vari paesi europei, africani
e nord americani si confrontarono sui temi
della fede, del ruolo delle donne nella società
e nella cultura. Un incontro di donne curiose
e prudenti, fatto di molte domande, risposte e
silenzi. Talvolta erano più importanti i silenzi,
il rispetto e la volontà di riuscire a costruire
un vero dialogo. Ma il viaggio in Iran non fu
solo questo: prima e dopo girai un po’ il paese
con una giovane donna iraniana che da anni
studiava in Italia. Con lei ho incontrato donne
“carbonare” che raccoglievano le firme per i
diritti delle donne. Lì ho capito, unendo le due
esperienze, che le donne in Iran non erano
ferme: chi con prudenza, chi con coraggio tes-
sevano una tela per i diritti delle donne perché
i diritti delle donne sono i diritti di tutti. Ed
eravamo solo nel 2007.
Da anni l’Iran viene attraversato da prote-
ste di massa, sempre duramente represse dalla
polizia morale del regime iraniano.
Questa volta la protesta dilagata rapidamente
in oltre 80 città è stata innescata dalla uccisione
di Mahsa Amini, curda, perché portava il velo in
modo inappropriato. La forte repressione non ha
fermato le proteste: simbolicamente espresse con
il taglio in piazza dei capelli.
Queste proteste sono solo la punta di un
iceberg che ha radici profonde. Il velo è solo
un segno dell’oppressione, di un rapporto au-
toritario tra il potere e la società civile fatta da
donne e uomini. Forse anche questa protesta
finirà lasciando una lunga scia di morti, feriti
e incarcerati. Ma chi lotta per il cambiamento
protesterà di nuovo, e avrà bisogno della no-
stra solidarietà. Tagliamoci tutte un ciuffo di
capelli per dire che sotto il velo c’è un cervello
che pensa e chiede libertà.
VERSETTO BIBLICO
Le donne si vestano in modo decoroso, con
pudore e modestia: non di trecce e d’oro o di perle o di vesti lussuose, ma di opere buone, come si addice a donne che fanno professione di pietà. La donna impari in silenzio con ogni sottomissione. Poiché non permetto alla donna d’insegnare, né di usare autorità sull’uomo, ma stia in silenzio. (I Timoteo 2, 9-12)
COMMENTO
Ebbene sì, non è un testo preso da un libro
dei difensori della morale in Iran, ma alcuni
versi del Nuovo Testamento. Come li possiamo leggere oggi? Riguardano anche noi? Le teologhe femministe nel loro lavoro di rilettura della Bibbia si sono concentrate nel cogliere la trama di un messaggio di liberazione per chiunque nel Vangelo, ma anche nell’Antico Testamento. E c’è questo messaggio! Storie di donne che sono state predicatrici, diacone, attive nelle prime comunità cristiane. Poi, però, è emerso un atteggiamento patriarcale che voleva le donne in silenzio.
Anche il cristianesimo, nella sua lunga storia ha svolto azioni di repressione nei confronti delle donne, ma le donne si sono ribellate,
proponendo nuove relazioni tra uomini e donne, denunciando comportamenti frutto di una cultura umana e non della volontà del Signore.
E quindi è giusto ribellarsi e cambiare.
PREGHIERASignore, ti preghiamo di darci la
forza di stare accanto alle no-
stre sorelle musulmane in Iran
e in tutti i paesi dove la prepo-
tenza (e le paure) degli uomini
le opprimono, imprigionano ed
uccidono. Che i nostri gesti e
le loro speranze di liberazione
siano sostenute dalla tua vo-
lontà. Volgi il tuo sguardo su di
loro, proteggile, aiutale e muta i
cuori di pietra e gli occhi ciechi
di quegli uomini. Amen.
Il fascicolo “16 giorni per vincere la violenza” è scaricabile integralmente in formato PDF (clicca al link di seguito): 16 giorni FDEI 2022. Disponibile anche in tedesco, inglese e spagnolo. Per informazioni: https://www.facebook.com/groups/117167588334318
Si parla di Iran, di Afghanistan, di Argentina, ma anche di lavoro; di giovani; di contraccezione, aborto, prevenzione; di politica. E di felicità.
La pubblicazione contro la violenza sulle donne si trova anche come inserto cartaceo all’interno del settimanale Riforma.
“16 giorni contro la violenza” è una campagna internazionale annuale che inizia il 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, e termina il 10 dicembre, Giornata dei diritti umani. Anche il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) aderisce alla campagna con diverse iniziative.