Roma (NEV), 15 dicembre 2022 – E’ il mondo alla rovescia! Chi si ricorda lo sciopero dei minatori britannici, durato 51 settimane, costato 2 morti, 710 licenziamenti, 10mila procedimenti giudiziari, per impedire al governo conservatore di Margareth Tatcher di chiudere 20 miniere? Ebbene, oggi sono i Tories a voler riaprire le miniere di carbone, anzi a costruirne di nuove, di sana pianta. Lo scorso 7 dicembre il governo di Rishi Sunak ha infatti dato il via libera a un nuovo impianto nella regione del West Cumbria, tra le proteste di ambientalisti, chiese e cittadini.
In particolare, 450 i leader ecclesiastici e di associazioni ambientaliste cristiane hanno scritto al Primo ministro, il già citato Sunak, e al ministro del “Levelling up” (livellamento verso l’alto della società britannica), Micheal Gove chiedendo loro di recedere dalla decisione.
Con il coordinamento della Rete dei giovani cristiani sul clima e con il sostegno di Operation Noah e Chrsitain Aid, i rappresentanti delle chiese cristiane britanniche affermano: “Riconosciamo che questa regione [la West Cumbria] ha bisogno di nuovi investimenti, ma il governo sta sostenendo un’industria in via di esaurimento invece di garantire posti di lavoro verdi e sostenibili a lungo termine”.
“Sappiamo – si legge ancora nella missiva – che ogni sterlina investita nelle energie rinnovabili crea tre volte più posti di lavoro rispetto all’industria dei combustibili fossili. Il carbone di questa miniera contribuirà ad aumentare il riscaldamento del pianeta, a inquinare l’atmosfera e ad avere un pesante impatto sui Paesi più poveri del mondo, che hanno fatto il minimo per causare la crisi climatica. Deploriamo questa grande ingiustizia”.
Una decisione anti economica, dunque, e soprattutto che contravviene gli impegni presi dalla Gran Bretagna per il futuro del pianeta. “Nel 2021 – ricordano i firmatari – il Regno Unito ha indicato l’uscita graduale dal carbone come uno dei suoi obiettivi per la presidenza della COP26. La decisione di aprire una nuova miniera di carbone a poche settimane dalla COP27 danneggia significativamente la reputazione del Regno Unito come leader climatico e invia un segnale sbagliato agli altri Paesi sulle nostre ambizioni climatiche. Come ha detto il presidente del Comitato per il cambiamento climatico Lord Deben, è ‘assolutamente indifendibile’ iniziare ad aprire nuove miniere di carbone”.
Primo firmatario, Chris Manktelow della Rete dei giovani cristiani sul clima. Tra gli altri, il già arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams; la pastora Fiona Bennett, moderatora della chiesa riformata unita; il pastore Graham Thompson presidente della Conferenza metodista britannica; la pastora Judith Morris dell’Unione battista del Galles; mons. John Arnold vescovo di Salford e presidente per le questioni ambientali della Conferenza episcopale cattolica d’Inghilterra e Galles. Per leggere l’intera lettera, in inglese, cliccare qui.