Roma (NEV), 16 dicembre 2022 – di Benedetta Fragomeni – Ricorreva ieri, 15 dicembre, il 50esimo anniversario della legge 772/72 che ha legalizzato l’obiezione di coscienza e segnato la conseguente nascita del servizio civile nazionale come alternativa al servizio di leva militare.
È in questa occasione che la Conferenza nazionale enti per il Servizio Civile (CNESC), di cui fa parte anche la Diaconia valdese, in collaborazione con il Movimento Nonviolento, ha promosso il convegno nazionale che si è tenuto a Roma il 14 e 15 dicembre 2022.
L’evento, ospitato nella Sala Polivalente Biavati del Borgo Ragazzi don Bosco, ha coinvolto vari attori tra relatori e partecipanti. Sono intervenuti storici, archivisti, attivisti, pacifisti, obiettori, ex volontari del servizio civile nazionale e operatori volontari attualmente in servizio così come ospiti da altri Paesi d’Europa che hanno condiviso le esperienze europee di obiezione di coscienza e servizio civile.
Il convegno ha dato spazio a un confronto sulla storia del servizio civile e ha permesso di ripercorrerne e rafforzarne i fondamenti, di riflettere sulle sfide poste ed esplorare le prospettive future.
“Il Servizio civile ci mostra l’interesse dei giovani di mettersi in gioco nel sociale, di fare del bene”, ha ricordato Giovanni Rende, presidente della consulta nazionale del Servizio civile.
Tra gli interventi, anche quello di Oliviero Bettinelli, obiettore in Servizio civile negli anni ’80 che ha raccontato la sua esperienza. Ha spiegato come, con il Servizio civile si voglia “proporre un altro modello con il quale servire la patria perché la costituzione ci chiede di farlo”.
“È un’opportunità rigenerante”, così ha definito il Servizio civile Vanessa Parlucchi, portavoce Forum del terzo settore, “il Servizio civile, rispetto ad altri interventi nelle comunità ha la capacità di rigenerare le stesse organizzazioni”. Allo stesso modo, Teresa Martino, tra le prime ragazze volontarie, ha riflettuto sul Servizio civile come occasione di “ricambio generazionale e di genere” grazie alla possibilità che i volontari e le volontarie continuino il loro percorso nelle organizzazioni a seguito dell’anno di servizio.
CNESC
La CNESC è una rete di enti del Terzo settore. Raggruppa alcuni dei principali Enti accreditati con il Dipartimento della gioventù e del Servizio civile. Ha sedi in 3.557 Comuni, 108 province e 101 Stati esteri. Rappresenta 7.171 organizzazioni senza scopo di lucro e 247 Enti pubblici, con 17.859 sedi di attuazione.
Alla CNESC aderiscono: Acli, Aism, Anpas, ASC Aps, Anspi, Assifero, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, Avis Nazionale, Caritas Italiana, CESC Project, CIPSI, Cnca, Confederazione Nazionale Misericordie d’Italia, Ist. Don Calabria, Diaconia Valdese (Commissione sinodale per la Diaconia-CSD), Federazione SCS/CNOS – Salesiani per il sociale, Federsolidarietà / CCI, Focsiv, INAC, Legacoop, MCL, MOVI, Shalom, Telefono Azzurro, Unicef, UNITALSI, UNPLI, UILDM, Vides – Italia