Roma (NEV), 26 giugno 2023 – È in corso a Ginevra, in Svizzera, l’incontro del Comitato centrale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC). Si tratta della prima riunione “al completo” dall’11^ Assemblea tenutasi lo scorso anno a Karlsruhe. “Ogni riunione del Comitato centrale è un’opportunità unica per rafforzare la testimonianza del CEC come comunione vivente” si legge sul sito del CEC – oikoumene.org
Dall’Italia è presente il pastore valdese Michel Charbonnier, che ci ha raccontato l’inizio dei lavori:
“È una riunione speciale e particolarmente complessa, anche perché bisogna organizzare tutto il lavoro del Comitato centrale del Consiglio ecumenico delle chiese per i prossimi otto anni. Bisogna rivedere le priorità che sono state espresse dall’Assemblea di Karlsruhe, bisogna decidere e approvare le strategie. Quindi serve costruire un piano strategico per attuare i tantissimi programmi del Consiglio, bisogna nominare e organizzare i vari gruppi di lavoro del Comitato centrale. Gruppi che poi porteranno avanti i vari settori, in base alle diverse funzioni. È un lavoro complesso anche perché bisogna farlo con molte persone nuove. Infatti, il 75% dei membri del Comitato centrale eletto a settembre dell’anno scorso a Karlsruhe è alla sua prima esperienza. Questo ovviamente genera la necessità di prendersi il tempo per spiegare, per portare le persone dentro alle questioni maggiori, e bisogna fare tutto ciò senza dimenticarsi l’oggi. Senza dimenticare tutte le questioni che già sono sul tavolo e che già fanno parte del lavoro quotidiano del Consiglio. Un argomento su tutti: la questione della guerra in Ucraina, sia da un punto di vista “politico” che da un punto di vista di relazioni tra le varie chiese coinvolte nel conflitto. Senza dimenticare tutti gli altri conflitti in corso, per fare un esempio, quello in Myanmar. E con l’attenzione a ciò che invece non è ancora nel lavoro del Consiglio, ma che si sta presentando all’orizzonte della vita delle chiese CEC. Un esempio tra tanti, la questione dello sviluppo incontrollato dell’intelligenza artificiale e di come questo impatta sulla vita delle persone e delle comunità di fede. A fronte di tutto questo, sette giorni per una riunione sembrano un tempo lunghissimo, ma probabilmente basteranno appena” ha detto Michel Charbonnier.
Oltre ai 150 membri e agli 8 presidenti eletti a Karlsruhe, il Comitato centrale riunisce diversi consiglieri di partner ecumenici e altre chiese.
L’ordine del giorno include lo sviluppo della direzione strategica, questioni programmatiche e finanziarie, comunicazione. Fra i temi indicati al Comitato dall’Assemblea: pellegrinaggio di giustizia, riconciliazione e unità, missione della Chiesa.