È mancata Toti Rochat

Roma (NEV), 27 giugno 2023 – È mancata ieri notte Toti Rochat. Nata a Pavia nel 1937 in una famiglia protestante, è stata una attiva e impegnata pensatrice e scrittrice. Punto di riferimento per diverse generazioni di donne e uomini, Rochat è stata, fra l’altro, tra i fondatori del Circolo Culturale “Jacopo Lombardini”. Con il sostegno della Chiesa valdese, il Centro contribuì per anni allo sviluppo democratico di Cinisello Balsamo con il Circolo Culturale e la scuola popolare per giovani e adulti.

Negli anni ’80 è stata direttrice del villaggio evangelico comunitario di Monteforte Irpino (Avellino). Sono gli anni in cui, in seno alla Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), Toti Rochat ha coordinato il lavoro sul territorio colpito dal sisma del 23 novembre 1980, in seguito al quale le chiese evangeliche italiane ed estere, insieme a tante persone credenti, si erano mobilitate nella raccolta fondi e negli aiuti.

Dal 1992 si è occupata dell’accoglienza visitatori presso il Centro Culturale valdese e la Foresteria Valdese di Torre Pellice, contribuendo a costruire il sistema di visite museali nelle Valli valdesi.  Cofondatrice del Museo delle donne valdesi in Val Pellice, Toti Rochat è anche autrice del volume “Via Monte Grappa 62/b. La comune di Cinisello negli anni ’70 tra scuola popolare e lotte operaie” (Marsilio, 2010) e coautrice del volume “La Parola e le pratiche. Donne protestanti e femminismi (Claudiana, 2007), insieme a Sabina Baral, Ines Pontet, Giovanna Ribet, Francesca Spano, Federica Tourn, Graziella Tron. Un libro che rappresenta una “pietra miliare” fra memoria e futuro. Scrive infatti su noidonne la storica Gabriella Rossetti: <<Il gruppo di sette autrici (che non firmano, ma neppure rimangono anonime: i loro nomi sono in quarta di copertina) è di donne di diverse età “inserite nelle chiese evangeliche”, “tutte gravitanti intorno alle Valli valdesi”. Due identificazioni forti, un territorio e una chiesa, che però si aprono verso altro e oltre: l’oltre del discorso attorno alla religione che non può limitarsi ad essere locale, ma, anche, l’apertura verso altre donne, alcune lontane nel tempo e nello spazio, ma tutte legate dalla volontà e dal desiderio delle autrici di riconoscerne l’esistenza e il valore: da una parte le altre donne valdesi che popolano una storia poco nota e degna di essere raccontata e raccolta (le donne pastore dal 1962, ma anche le antiche profetesse e predicatrici del medioevo e alcune contemporanee “scrittrici autorevoli” di cui si pubblicano brevi e intensi interventi); dall’altra le donne dei femminismi italiani e non solo con le quali si entra in rapporto di riconoscenza/riconoscimento, ma anche, e questa è un’altra buona notizia, di dissenso e distinzione, senza che questo produca né guerre né rinunce al confronto e allo scambio>>.

Moltissimi i messaggi sui social dedicati alla figura di Toti Rochat. Qui di seguito, nel ricordo della pastora Daniela Di Carlo.

Per approfondire, leggi anche l’intervista a Toti Rochat uscita in occasione della presentazione del libro su Cinisello Balsamo.