Roma (NEV), 7 settembre 2023 – Pubblichiamo il resoconto di Antonella Visintin sulla 15^Assemblea della Rete europea cristiana per l’ambiente (ECEN) tenutasi a Roskilde, in Danimarca, dal 31 agosto al 3 settembre. A fondo pagina, la Dichiarazione finale dell’Assemblea.
A distanza di 5 anni dall’ultima Assemblea in presenza (Katowice 2018) la risposta dei partecipanti – come presenze e per la energia che ha circolato nelle diverse sessioni – è stato un incoraggiamento.
Un’assemblea in un’Europa ancora una volta in guerra dopo i 10 anni (1991-2001) che hanno distrutto il progetto della Yugoslavia e nella incertezza del futuro prodotta dall’annuncio del Consiglio direttivo della Conferenza delle chiese europee (KEK) nel novembre 2021 di tagliare dal piano finanziario e strategico le tre reti (ECEN relativa all’ambiente, CALL relativo ai temi sociali, CCME relativa ai migranti, reti che in vario modo sono espressione di una dimensione consustanziale della KEK, cioè il rapporto della chiesa con la società estesa alla sua dimensione creaturale e quindi ambientale).
Rimandando al documento conclusivo inviato alle chiese vorrei sottolineare i passaggi rilevanti.
Si sono potuti reincontrare i gruppi tematici in cui la rete articola la propria attività. I temi sono: biodiversità, eco teologia, cambiamento climatico, eco management, comunità in transizione. Ad essi è stato questa volta aggiunto un gruppo sul documento di discussione curato da Kees Nieuwerth, Peter Pavlovic e Adrian Shaw nel 2022 che ha ispirato il titolo della Assemblea: “Ogni parte del creato conta”.
Lo ricordiamo, il documento pensato nel dialogo tra chiese membro e istituzioni europee è il prodotto di un gruppo di lavoro tematico promosso dalla KEK sulla giustizia ecologica ed economica e il futuro sostenibile. Si parte dal Green deal europeo per raggiungere la neutralità climatica al 2050.
A questo gruppo è stato richiesto di esprimersi sulla teologia della creazione e di fare un’analisi critica delle politiche di sviluppo UE. (*)
Un secondo elemento rilevante è la crescente integrazione tra ECEN e le due principali organizzazioni giovanili ecumeniche europee EYCE (Consiglio ecumenico dei giovani in Europa) e WSCF (Federazione di movimenti studenteschi cristiani nazionali) già nella fase organizzativa dell’Assemblea. Oltre al lavoro comune ad essi è stata dedicata una sessione.
Il terzo elemento riguarda l’impegno delle chiese verdi in Danimarca e a Roskilde, in particolare del pastore Martin Ishoi che ha ospitato l’Assemblea e che insieme ai colleghi ha curato in tanti anni la sostenibilità della propria comunità in ogni aspetto. All’esempio danese la Commissione globalizzazione e ambiente (GLAM) della Federazione delle chiese evangeliche in Itali a(FCEI) si è ispirata per realizzare il progetto delle eco-comunità in Italia.
Infine è stato stimolante conoscere la chiesa libera Roskilde Vineyard (www.roskildevineyard.dk).
Istituita nel 2002, essa è dedicata alla giustizia sociale e riunisce “una comunità di persone molto comuni e imperfette, con un grande amore per la nostra città! Sperimentiamo che Dio ci chiama ad una relazione più profonda con Lui e a mostrare e portare il suo amore, speranza, gioia e pace a Roskilde”.
Portiamo a casa da questa Assemblea da un lato una rafforzata visione della dimensione europea dell’impegno per la salvaguardia del creato che non può essere disgiunto dalla pace e la giustizia e che travalica i perimetri geopolitici. Dall’altro, una maggiore volontà di essere rete di scambio e confronto, espressione di quell’ecumenismo dal basso che a Graz nella seconda assemblea ecumenica europea nel 1997 ha dischiuso questa esperienza, 25 anni fa.
Antonella Visintin Rotigni
(*) Esso concludeva: […] Le circostanze ci forzano a considerare come vivere insieme in pace con gli altri e con il creato e questo è rilevante per il futuro dell’Europa. La sfida che abbiamo di fronte è quella di convertire crisi senza precedenti in opportunità. La situazione richiede forme di leadership più dinamiche, creative, diverse e distribuite, più inclusive, efficaci e basate su forme di coordinamento multilaterale in rete. Il Green deal europeo è un passo nella giusta direzione. Vivere entro i limiti naturali del pianeta è, tuttavia, il compito che ci costringe a vederlo da una prospettiva più completa. In questo documento abbiamo richiamato l’attenzione su una serie di buone idee per lo sviluppo di tale prospettiva. Saremmo lieti di ricevere il contributo delle chiese e di altri in questo esercizio. […] Il Green deal europeo è sufficiente? Se no, come può essere rafforzato?
DICHIARAZIONE FINALE della 15^Assemblea della Rete europea cristiana per l’ambiente (ECEN) – 2023
L’Assemblea 2023 della Rete europea cristiana per l’ambiente (ECEN) si è riunita dal 31 agosto al 3 settembre a Roskilde, in Danimarca, con oltre 80 partecipanti provenienti da diverse chiese di 25 Paesi europei.
Siamo stati grati per la calorosa accoglienza e la generosa ospitalità delle nostre chiese ospitanti in Danimarca, in particolare della comunità di Sankt Jørgensbjerg, Roskilde.
Siamo stati incoraggiati e sfidati dai contributi particolari dei nostri colleghi in Bielorussia e Ucraina. Sono fedeli al quadro generale della cura del creato in situazioni difficili. Danno speranza per un futuro migliore e contribuiscono alla costruzione della pace fornendo un’educazione per un futuro sostenibile a tutte le generazioni dentro e fuori la chiesa.
Abbiamo ascoltato i progetti delle chiese locali in Danimarca e abbiamo visto i frutti del buon impegno dei loro leader nel dare forma ad alcuni progetti eccellenti. Hanno testimoniato l’importanza di imparare dall’ECEN.
Il documento della Conferenza delle chiese europee (KEK), “Ogni parte del creato è importante”, ha costituito la cornice dell’Assemblea. Le due parti del documento, “Un’ecoteologia relazionale” e “Da un Green Deal europeo a un’economia verde”, hanno dato forma alla nostra discussione.
L’Assemblea ha riflettuto sulle parole del Vangelo di Matteo “Voi siete il sale della terra” e “Voi siete la luce del mondo“. Ricordandoci che abbiamo un ruolo come cristiani con l’impegno di prenderci cura del nostro pianeta, di essere inseriti in modi pratici e relazionali, nelle nostre chiese e nelle nostre località e di brillare, mostrare e condividere le buone idee e di influenzare la nostra società in senso lato per il bene.
Vorremmo esortare le Chiese a trovare il modo di dare voce ai giovani e di offrire loro l’opportunità di influenzare le decisioni e di considerare i giovani come parte della loro delegazione alle riunioni dell’ECEN in futuro.
Teologi, leader ecclesiastici, esperti e politici hanno preso parte ai nostri dibattiti e ai risultati dell’Assemblea. Rimaniamo molto consapevoli dell’urgenza crescente vista negli incendi, nelle inondazioni, nelle carestie e nelle migrazioni in tutto il nostro continente e nel mondo, quindi dobbiamo essere un popolo che si impegna pienamente nella trasformazione della società. Offriamo sostegno e incoraggiamento a tutte le chiese impegnate a sfidare strutture ingiuste e a costruire speranza per il nostro futuro comune.
I partecipanti all’Assemblea sono stati incoraggiati dai recenti risultati delle Assemblee del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) e della Conferenza delle chiese europee (KEK), che si sono tenute rispettivamente nel 2022 e nel 2023, esprimendo l’impegno delle Chiese a rafforzare l’impegno comune per la cura del creato e la giustizia climatica.
Consapevole di questi impegni, l’Assemblea ECEN invita le chiese a sostenere questi obiettivi. La creazione di reti e la condivisione di esperienze si sono rivelate pietre fondamentali per la crescita e il sostegno delle attività delle nostre chiese. ECEN rimane uno spazio per il sostegno, la condivisione di buone idee e pratiche, l’ispirazione da parte di esperti in materia, teologi, leader ecclesiastici e l’incoraggiamento da parte di operatori di base.
Chiediamo alle chiese di impegnarsi e promuovere la creazione di reti per sviluppare ulteriormente l’eco-teologia e i passi pratici nella gestione ecologica delle chiese, e di sostenere ECEN come parte integrante del nostro spazio ecumenico.