Roma (NEV), 25 ottobre 2023 – Il 31 ottobre i protestanti di tutto il mondo celebrano la Festa della Riforma. Era infatti il 31 ottobre del 1517 quando il monaco agostiniano Martin Lutero affisse le sue 95 tesi contro le indulgenze sul portone della chiesa del castello di Wittenberg, in Germania.
Questo atto, convenzionalmente, viene considerato l’inizio della Riforma protestante. In Italia, le diverse chiese evangeliche ricordano questo avvenimento con culti, concerti, conferenze e manifestazioni (vedi l’agenda appuntamenti, seguendo il logo con Martin Lutero). Domenica 5 novembre in diretta Eurovisione sarà trasmesso lo speciale culto della Riforma (RAI/Protestantesimo).
Diversi appuntamenti sono in programma, fra l’altro, a Roma, Torino, Gorizia e online. Domenica 29, le chiese evangeliche del capoluogo piemontese organizzano l’incontro “Testi, musiche e commenti dalla tradizione protestante“. A Gorizia, la chiesa metodista e il Forum Trubar invitano a “Il riformatore sloveno Primož Trubar“, incontro bilingue in italiano e sloveno con Peter Primožič, Jens Hansen, Zlatko Gombar. Domenica 5 novembre, invece, la Consulta delle chiese evangeliche del territorio romano, insieme alla chiesa metodista, invitano all’incontro “Un popolo sacerdotale. Doni e compiti nella chiesa della Riforma“. Con Fulvio Ferrario e Fabrizio Bosin; modera Mirella Manocchio. Alle 15 nel salone della chiesa metodista, via Firenze 38. Per ulteriori appuntamenti e dettagli consulta gli appuntamenti oppure vai su Riforma.it
Fra le iniziative, anche suggerimenti liturgici. Leggi: Parole e gesti per la Festa della Riforma.
La felicità del Vangelo secondo Giorgio Tourn
In occasione della Festa della Riforma, infine, chiesavaldese.org intervista lo storico, e pastore, Giorgio Tourn. A partire dal suo libro edito da Claudiana, Il luogo dove Dio ci incontra, Tourn parla della felicità del Vangelo, come realizzazione piena, e non solo come soddisfacimento di un bisogno. “La fede è felicità, perchè compimento di un progetto, realtà che trascende. La felicità è coscienza della pienezza”. Sollecitato dalle domande di Sabina Baral, il pastore analizza inoltre altri aspetti, spirituali e psicologici. “Il problema della fede non è l’ateismo” afferma Giorgio Tourn, evidenziando quanto il tessuto esistenziale sia ormai, antropologicamente per tutti, quello di essere incentrati su di sé. “La fede è il superamento di questa forma di autocentralità ed egoismo” e conclude: “Come insegna Gesù, solo se uno è capace di perdere la sua vita, la ritrova”. E, come afferma il riformatore Calvino, il senso della vita del credente non sta nella realizzazione di sé, ma in ciò che Dio ci chiede di essere e di fare.