Alternative al populismo dal punto di vista dei diritti umani

Un dettaglio dalla copertina del volume "Alternatives to Populism From a Human Rights Perspective"

Roma (NEV), 27 ottobre 2023 – È disponibile, online in lingua inglese, il libro sulle alternative al populismo dal punto di vista dei diritti umani. Intitolato “Alternatives to Populism From a Human Rights Perspective”, il volume è curato da Elizabeta Kitanović, Patrick Roger Schnabel e Sofia Caseiro. La pubblicazione è targata Globethics Publications, l’editore della Conferenza delle chiese europee (KEK).

Il libro esplora le alternative possibili al populismo, inteso come minaccia alla democrazia, ai diritti umani e allo stato di diritto. In oltre 300 pagine, gli autori tracciano un affresco della situazione europea a partire da elementi storici, geopolitici, sociologici, etici e giuridici, biblici. Una sorta di “storia della democrazia”, che diventa anche una “storia del populismo”, per aiutarci a comprendere i pericoli, le sfide, le opportunità e le prospettive per l’Europa di domani. Diversi saggi scritti da esperti di varia provenienza affrontano le questioni dei nazionalismi e delle spinte ultranazionaliste, le questioni ideologiche come cause profonde di malessere. Inoltre, si parla di nuovo e vecchio antisemitismo, ma anche di islamofobia. Di sicurezza e sorveglianza. Libertà di espressione, religione e di credo, di fede, di Dio, di cristianesimo e del suo ruolo nella contemporaneità. Studi di caso analizzano anche il paradosso del populismo religioso, i casi di Germania, Belgio, Bosnia ed Erzegovina, Serbia, Kosovo, Portogallo, Italia. E ancora, la prospettiva della chiesa ortodossa serba e quella, in generale, dell’Europa centrale e orientale. Un ampio spazio è dato alla sfera pubblica e politica, ma anche a quella religiosa, evidenziandone gli intrecci con gli aspetti della salute e della giustizia sociale, economica e climatica. Il volume, con una pluralità di voci, tenta di raccontare la nostra epoca fatta di polarizzazioni, manipolazioni e punti di vista.

Il nazionalismo come concetto obsoleto e pericoloso

“Una concezione nazionalista, isolazionista e indipendentista della sovranità è del tutto obsoleta e inutile, e persino pericolosa – si legge ad esempio nel capitolo firmato da Jónatas E. M. Machado –. Noi viviamo in un tempo in cui la sovranità deve essere condivisa, messa in comune, articolata, collegata, cooperativa e interdipendente. Inoltre, deve essere basata sui diritti umani, sulla democrazia, sulla libera circolazione di persone, aziende, beni, servizi e capitali. Nonché sul libero commercio e su un’equa concorrenza, sulla tutela dell’ambiente e dei consumatori, sulla risoluzione pacifica delle controversie e sullo Stato di diritto. La chiesa, con il suo peculiare messaggio comunitario e universalista fondato sul primato di verità, giustizia e dei valori spirituali, al di sopra del profitto e dell’interesse privato, può e dovrebbe fornire importanti indicazioni morali ed etiche al riguardo”.

Si legge sul sito di Globethics: “In questo libro, la Conferenza delle Chiese europee si sforza di guardare il fenomeno del ‘populismo’ da diverse angolazioni e prospettive e di far luce sui suoi legami con la religione e gli attori religiosi. Vuole offrire alle Chiese membro e ai partner informazioni e argomenti contro la tentazione populista. Vuole anche evidenziare e attirare l’attenzione sui molti modi in cui le comunità religiose fanno già parte di un’alleanza più ampia per combattere la minaccia populista. La Conferenza delle Chiese europee è ferma nel condividere e promuovere il sogno europeo di libertà, uguaglianza e dignità per tutti e ciascuno”.