Roma (NEV), 20 novembre 2023 – Javier Milei è il nuovo presidente dell’Argentina. 53 anni, ultraliberista, favorevole alla vendita di armi e di organi umani, contrario all’aborto, ha nel suo programma politico l’introduzione del dollaro statunitense, la chiusura della Banca Centrale e la privatizzazione delle imprese pubbliche.
Leonardo Felix è pastore, presidente dell’Associazione comunicatori cristiani dell’America Latina, dirige l’agenzia stampa ALC Noticias, agenzia stampa ecumenica latinoamericana. Lo ha raggiunto telefonicamente la collega giornalista Nadia Angelucci, caporedattrice di Protestantesimo, per chiedergli un commento “a caldo”. “La prima cosa che voglio dire è che la vittoria del candidato dell’ultradestra argentina Javier Milei è evidente – ha dichiarato Felix -. Ha vinto in tutte le province argentine e si è notato fortemente il voto antigoverno e il rifiuto del modello del peronismo che è stato al governo in questi anni. Una cosa importante per capire l’Argentina è risalire storicamente alla nascita del peronismo, e quindi dell’antiperonismo, che è parte del folklore politico del nostro paese. Questo discorso, che si basa su argomentazioni legate all’antipolica e contro le politiche dello stato, è molto presente specialmente nelle giovani generazioni che non hanno vissuto né l’epoca di Peron né i governi peronisti di qualche anno fa”. Dunque il risultato si inserisce in un contesto di forte crisi politica, secondo il pastore protestante. “Credo che sia importante dire che non c’è solo una crisi di rappresentanza politica o delle istituzioni ma c’è proprio una crisi del senso della politica. Questo non è solo un voto contro il governo ma contro le basi della proposta culturale che i candidati del peronismo rappresentavano; è un voto contro l’agenda sociale, culturale, di ampliamento dei diritti. Non è quindi solo un rifiuto verso la classe politica ma è un rifiuto chiaro verso la democrazia, l’uguaglianza, la giustizia sociale. È una crisi delle fondamenta della convivenza, e della prassi politica”.
Parlare di Milei, per Felix, “significa pensare a Trump, a Bolsonaro, ad alcuni personaggi dell’ultradestra europea che più che introdurre elementi nuovi si rifanno a vecchie figure politiche per sostenere il proprio capitale politico con un ricorso a simboli che hanno avuto presa sui cittadini che si sentono esclusi. L’Ultradestra minaccia le nostre deboli democrazia e rischia di portarci all’oscurantismo, di odio e di xenofobia. È necessario quindi ridare significato ai simboli e tornare a parlare del senso delle cose. In questa stagione che si apre davanti a noi abbiamo, come chiese e come organizzazioni di fede, una grande responsabilità che dobbiamo usare per restituire di nuovo significato alla parola noi, al senso della collettività; per smettere di essere individui che lottano separatamente in un mercato che prima o poi rischia di travolgerci”.
Le reazioni dell’ultradestra
Donald Trump si è congratulato con il neo eletto presidente argentino, che molti osservatori hanno accostato politicamente proprio all’ex presidente Usa. “Sono molto fiero di te. Trasformerai il tuo Paese e davvero renderai di nuovo grande l’Argentina”, ha scritto Trump sul social di cui è proprietario, Truth, adattando al Paese sudamericano lo slogan della sua campagna elettorale del 2016, Make America Great Again. L’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha affermato che “la speranza brilla di nuovo in Sud America”. In Italia il plauso all’ultraliberista è arrivato dal vicepremier Matteo Salvini, che su X ha dichiarato: “Congratulazioni e buon lavoro al nuovo presidente dell’Argentina Javier Milei”.
Per approfondire:
Riforma.it, 20/11/2023, di Enrico Benedetto, Javier Milei è il nuovo presidente dell’Argentina
Avvenire, 20/11/2023, Chi è Milei
Rainews, 20/11/2023, La scheda – Chi è Milei
Internazionale, 20/11/2023, L’ultraliberista Javier Milei ha vinto le elezioni presidenziali in Argentina
The Guardian, 20/11/2023, Argentina presidential election
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