Roma (NEV), 21 novembre 2023 – di Daniela Di Carlo, pastora valdese della Chiesa di Milano –
“Gabriele, un ragazzo della Chiesa valdese di Milano, mi ha chiamata oggi perché non riesce a stare in silenzio di fronte all’ennesimo femminicidio, quello di Giulia Cecchettin di 22 anni, a un passo dalla laurea. Domenica 26 novembre farà un appello, durante il culto, nel quale chiederà agli uomini della comunità di unirsi a lui per fare una foto, accanto alla panca rossa, con un segno rosso sul viso. Una azione simbolica ma anche di rifiuto nei confronti di quella maschilità tossica che esercita il potere supremo di togliere la vita a chi non può essere, esclusivamente, di loro possesso.
Ha ragione Elena, la sorella di Giulia, quando afferma che il femminicidio non è un delitto passionale ma di potere, frutto della società patriarcale che non tollera che possa essere detto un NO agli uomini. L’assassino di Giulia non è un mostro, incalza Elena, perché un mostro rappresenta un’eccezione, mentre gli autori dei femminicidi sono i figli sani del patriarcato. Abbiamo anche deciso, nella nostra chiesa, di mantenere alta l’attenzione nei confronti dei femminicidi e grazie alla tenacia di un gruppo di sorelle non faremo più due culti l’anno per ricordarci delle donne uccise ma una volta al mese racconteremo una storia, leggeremo una poesia, faremo una preghiera, alzeremo la voce perché il silenzio non è sufficiente ad onorare la memoria di Giulia e neanche quella di tutte le donne massacrate da chi ha affermato di amarle.
Quello che è chiaro è che per cambiare mentalità non basta più la voce di tutte le donne della terra. Abbiamo bisogno di fratelli come Gabriele che esprimano la possibilità di una maschilità rinnovata. E quale può essere il posto migliore per alzare la voce contro questi delitti di stato se non le nostre chiese che sono nate intorno a Gesù che ha criticato e trasformato con gesti e parole l’universo maschile?”
La pastora Di Carlo sarà tra l’altro ospite della prossima puntata di Protestantesimo, proprio per discutere di violenza contro le donne, in onda domenica 26 novembre, alle 7, su Rai Tre.