Roma (NEV), 21 novembre 2023 – C’è un pezzo di società civile in Argentina che è chiaramente sconvolto dalla vittoria di Javier Milei: i movimenti femministi. “Stiamo ancora cercando di digerire questa notizia. Ma le donne e i movimenti sociali stanno già soffrendo per la paura dell’attuazione di un’agenda anti diritti e anche di retrocessione di diritti già conquistati, ci sono già stati degli annunci in questo senso”. Lo dice senza mezzi termini Claudia Florentin Mayer, già direttora dell’agenzia stampa ALC Noticias, agenzia stampa ecumenica latinoamericana, tra le fondatrici del progetto “Con Efe”, che coniuga fede e femminismo con l’intento di difendere i diritti delle donne. L’ha raggiunta telefonicamente la collega giornalista Nadia Angelucci, caporedattrice di Protestantesimo.
“Si è detto – spiega – che ci saranno delle politiche choc su tutti i temi, sociali, economici e legati ai diritti umani. Siamo molto preoccupati per questo. Soprattutto perché una delle prime cose che cercheranno di annullare sarà il Ministero delle Donne, che è lo spazio nel quale vengono garantite le politiche pubbliche a favore delle donne, contro la violenza. Le donne continueranno a morire in Argentina, per mano dei loro mariti, fidanzati. Una donna è morta ogni 35 ore, negli ultimi mesi, nel nostro Paese. E il sistema giudiziario non ha mai risposto a questo problema e lo farà ancora di meno”.
Altro tema al centro della campagna elettorale del neo presidente: l’interruzione di gravidanza. “Hanno anche detto che vorranno derogare o quanto meno cercare una maggioranza per annullare la legge sull’aborto – aggiunge infatti Florentin Mayer – che è una legge che è stata raggiunta con un enorme sforzo democratico e che è già riuscita ad abbassare i tassi di mortalità materna. Lo stesso valga per l’educazione sessuale, diretta alle nostre bambine e ai nostri bambini. Tutto questo fa parte di un’agenda contraria ai diritti e ultraliberista. E’ tutto molto difficile, siamo in una situazione davvero critica, con l’inflazione quasi al 200%: la gente non vede alternative e sente che i diritti umani, i diritti delle persone, non hanno niente a che vedere con la loro vita e accetta questo scenario, preferisce buttarsi in questo ignoto. L’Argentina però ha una grande esperienza di questo, le donne in particolare, abbiamo l’esperienza delle Madri de Plaza de Mayo. Conosciamo molto bene cosa è la resistenza, ci organizzeremo nuovamente per continuare a lottare”, conclude.