Accoglienza e inclusione: scoprendo Roma

Nell'ambito delle attività di Mediterranean Hope, programma migranti e rifugiati della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, un nuovo percorso culturale per coinvolgere alcune delle persone arrivate a Roma grazie ai corridoi umanitari, realizzato da due giovani volontari. Il racconto della volontaria tedesca Luise Jessberger.

Roma (NEV), 30 novembre 2023 – di Luise Jessberger, volontaria FCEI – Domenica 12 novembre si è svolta una giornata del progetto “Una mattina in giro per Roma”, dedicato all’inclusione dei ragazzi e delle ragazze arrivati grazie ai corridoi umanitari. Le gite sono orientate alla conoscenza della lingua, della storia e della cultura italiana. Sono preparate da due giovani volontari, io, Luise Jessberger e Brian Sbaffi, volontario del servizio civile. Dopo la visita ai monumenti più importanti di Roma, lo scorso mese, questa volta siamo stati in due musei molto interessanti. Ci siamo incontrati davanti il Museo Storico della Liberazione, che durante i mesi dell’occupazione nazifascista di Roma (10 settembre 1943 – 4 giugno 1944) fu sede del Comando del Servizio di Sicurezza delle SS. È un museo del tutto particolare, in quanto è esso stesso documento storico, dal momento che al suo interno avvennero alcuni degli episodi più tragici della Resistenza romana. Da qui siamo poi andati in metro per arrivare al museo Boncompagni Ludovisi. L’atmosfera del museo, in particolare, è piaciuta molto a tutti. Al termine delle due visite museali, siamo andati, camminando, a Villa Borghese per pranzare insieme. Anche questo momento è stato un’opportunità per parlare delle nostre storie e interessi. Per me, come volontaria tedesca, è stata una opportunità unica. Anch’io ho imparato molto… Ho realizzato come per me sia stato facile decidere in autonomia e liberamente di trasferirmi in Italia, è un privilegio grande per me, soprattutto quando mi confronto con persone della mia stessa età il cui diritto di mobilità è totalmente diverso rispetto al mio.

Ma siamo tutti stranieri e giovani e condividiamo tanto: dalla musica preferita ai nostri interessi.

Abbiamo chiesto anche ai ragazzi e alle ragazze afghane di scrivere delle loro impressioni. Il museo “mostra che gli italiani hanno avuto molti talenti nel corso dei secoli”, ha detto Habiba Halimi; é stata un’esperienza “memorabile” per Ahmad Sankar, perché Roma ha una storia e cultura molto interessante e “ogni momento era come aggiungere un ricordo speciale alla nostra gita e divertirci insieme”, secondo Hussein Abulfazil. Afsanah Ahmadi ha detto che “Le opere antiche di Roma sono molto ricche in termini di diversità dei linguaggi, degli stili. E ringrazio tutte le persone che ci hanno offerto questa opportunità per conoscere meglio la storia del Paese che ci ospita”.

Anch’io vorrei ringraziare tutti i ragazzi e le ragazze che hanno partecipato e realizzato insieme questa iniziativa, i colleghi per avermi aiutato ad organizzarla e tutta la Federazione delle chiese evangeliche.