Roma (NEV), 3 gennaio 2023 – Il Presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), pastore Daniele Garrone, ha rilasciato un’ampia intervista su Radio Radicale, a cura di Andrea Billau.
La conversazione spazia dall’impegno sociale delle chiese protestanti ai temi di attualità, dai diritti civili (divorzio, aborto, unione fra persone dello stesso sesso), fino alla guerra in Ucraina e al conflitto fra Hamas e Israele.
Daniele Garrone esordisce da un’idea di fondo che risale agli albori della Riforma, formula che usò Lutero nel testo “La libertà del cristiano”. In quanto salvati per grazia di Dio, come cristiani siamo “liberi di servire”. Di servire chi? Le persone discriminate, chi è nel bisogno, chi soffre. Il Presidente FCEI parla dell’impegno delle chiese protestanti storiche in ambito culturale e nell’istruzione, ricordando ad esempio come i Valdesi nel ghetto alpino istituirono decine e decine di scuole ben prima che fosse istituita la scuola dell’obbligo. Le chiese protestanti hanno inoltre fondato ospedali e case per anziani prima dell’“invenzione” del welfare.
Nell’intervista si parla anche delle chiese locali impegnate in piccoli-grandi progetti come la colazione per i senza tetto o la raccolta abiti per le persone bisognose, fino ai corridoi umanitari e al lavoro del programma rifugiati e migranti “Mediterranean Hope” (MH), con l’osservatorio migrazioni di Lampedusa, il lavoro a Rosarno e in Bosnia. Altri focus riguardano i temi della libertà religiosa, il pluralismo religioso, il Diritto di cittadinanza. Che tale diritto non si basi sul sangue o sull’etnia, ma su un patto che unisce uomini e donne liberi, nel rispetto dei diritti e dei doveri, è considerato un interesse della Repubblica. Garrone parla di un’Italia secolarizzata, auspicando uno Stato capace di creare uno spazio pubblico dove si garantisca tutti, oltre la rivendicazione di radici e identità che in una democrazia costituzionale non è accettabile e, soprattutto, è lontana dalla realtà.
Daniele Garrone porta l’esempio delle presenze protestanti che vengono da altri Paesi: ci sono presbiteriani, luterani, metodisti… se vengono dall’Africa o dall’America Latina è normale che ci siano differenze culturali, su questioni etiche o liturgiche. Da questi incontri sono nate esperienze condivise come Essere chiese insieme, una strada aperta dalla stessa FCEI che supera sia il modello di una impossibile omologazione sia quella, altrettanto perdente, di viaggiare su binari separati.
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