Roma (NEV), 5 marzo 2024 – Si inaugura il 17 marzo alle 19 presso la chiesa valdese di Riesi la mostra di Maurizio Lo Stimolo dal titolo “Rosolino Pilo“.
La mostra sarà visitabile fino al 1° aprile tutti i giorni dalle 10 alle 12,30 e poi dalle 16,30 alle 19.
Il pastore della chiesa valdese Giovanni Bernardini ci racconta come nasce questa iniziativa: “Quando si è presentata l’opportunità di accogliere la mostra di opere d’arte, la prima di Maurizio Lo Stimolo a Riesi, non abbiamo esitato nell’accettare. L’arte permette di immergersi in emozioni e suggestioni capaci di trasportare in una realtà altra e, al contempo, ci permette di conoscere l’artista nel profondo”.
Maurizio Lo Stimolo, afferma il pastore, “non è legato ad una specifica confessione religiosa… la sua certezza è l’esistenza di Dio, colui che lo ha accompagnato e guidato nelle varie fasi della sua vita”.
Le opere esposte ci permettono di ripercorrere la storia di Maurizio “dalla partenza (quasi una fuga) da Riesi e dall’attività commerciale di famiglia, all’incontro con l’arte sia nelle sue forme più classiche che più improbabili. Un artista eclettico capace di parlare del suo rapporto col divino e col mondano senza stacco di continuità”.
Maurizio è nato e cresciuto negli anni in cui Riesi era nel suo boom economico e, sin da giovanissimo, aiutava nella macelleria-gastronomia di famiglia. “Il motto in casa, ma non solo, era: si fa e si studia solo ciò che serve… solo ciò che può avere una sua utilità nel pratico. Naturalmente l’arte non rientrava. Questo tuttavia non ti ha fermato” ha detto il pastore Bernardini a Lo Stimolo. Il quale ha risposto: “No, non mi ha fermato. Sentivo che la via dell’arte era la mia, a sei anni sono persino arrivato a farmi i colori da solo; ad esempio estraendo il rosso dai papaveri! Per la verità la mia ribellione a quel mondo votato al produrre e guadagnare si è tradotta in due tentativi di ‘fuga’, il primo fallito a pochi chilometri da Riesi, mentre il secondo… poco importa, perché a vent’anni si prospetta un’opportunità di lavoro ad Amburgo. Lì iniziano gli anni artisticamente più frenetici della mia vita, una vita divisa tra il lavoro come cameriere nei ristoranti più esclusivi a contatto con la crème de la crème di quegli anni, e gallerie d’arte, musei, vernissage…”.
Da Amburgo, Lo Stimolo si trasferisce prima ad Edimburgo e poi a Roma, sempre lavorando nei ristoranti e sempre facendo arte. Proprio nella Capitale ha occasione di esporre per un periodo alcune opere, finché, racconta lo stesso artista, “per motivi familiari, torno a Riesi nel 2014. Riesi era ormai diversa da come l’avevo lasciata… o forse ero io ad essere molto diverso… o forse entrambe le cose. Da allora ad oggi sono passati dieci anni e continuo a sentire una sorta di mano invisibile che mi sostiene, mi guida e mi sprona. Non so che ‘etichetta’, che ‘titolo’ mettere a Dio, ma sento quasi il bisogno di scaraventare su tela, legno, quel che capita, questo rapporto con qualcosa che mi è tanto superiore quanto interiore. Anche per questo star facendo la mia prima mostra riesina in Chiesa valdese è importante, non solo per la bellezza della sua architettura”.