26 giugno 2024 – 13^ puntata del servizio “La GLAM segnala”. Curato dalla Commissione globalizzazione e ambiente (GLAM) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), in collaborazione con l’agenzia stampa NEV, consiste nella divulgazione di notizie e informazioni riguardanti, in particolare, il Creato e la tutela dell’ambiente.
Europei di calcio. L’ambiente ignorato
Dichiarazione del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) in vista della COP16 sulla biodiversità e della COP29 sul clima
Entro la fine dell’anno si terranno due importanti conferenze ambientali globali: la Conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità (COP16) – Cali, Colombia, 21 ottobre/4 novembre – e la Conferenza delle Nazioni Unite sul clima (COP29) – Baku, Azerbaigian, 11/22 novembre. In vista di essi, il CEC ha rilasciato una dichiarazione in cui parla dei rischi per la sopravvivenza umana e per gli ecosistemi globali. Cibo, acqua, salute, uguaglianza sono a rischio. Come fare?
Ecosistemi sani mitigano gli effetti climatici e sono essenziali per l’ambiente e per l’equilibrio sociale. Servono azioni globali coordinate; modelli di sviluppo sostenibili; investimenti significativi; riforme fiscali. Le comunità indigene, secondo il CEC, giocano un ruolo cruciale nella conservazione della biodiversità e devono essere supportate, nel rispetto dei loro diritti e delle loro conoscenze. Infine, occorre integrare i diritti umani, cancellare il debito dei paesi meno sviluppati e garantire una maggiore trasparenza finanziaria. Questo impegno richiede un cambiamento radicale verso un futuro più equo e sostenibile per tutti gli abitanti del pianeta.
Leggi l’originale: Statement on Biodiversity COP16 and Climate COP29 | World Council of Churches (oikoumene.org)
Leggi la traduzione del documento integrale: WCC 2024 06 11 Dichiarazione sulla Biodiversità COP16 e sul Clima COP29
I Verdi sono morti. Lunga vita ai Verdi!
Su The New York Times, Matina Stevis-Gridneff analizza i risultati elettorali dei partiti verdi europei, che hanno subito una significativa perdita di seggi. La flessione è attribuita a un cambio nelle priorità degli elettori, preoccupati per la guerra in Ucraina, la crisi economica e l’immigrazione. Tuttavia, in alcuni paesi nordici e in Europa orientale e meridionale i verdi hanno ottenuto buoni risultati. Sotto i riflettori, la credibilità e la sostenibilità, anche economica e sociale, del Green Deal.
The Greens Are Dead. Long Live the Greens! – The New York Times (nytimes.com)
La spesa globale per le armi nucleari cresce ancora
Nel 2023 i nove Stati dotati di armi nucleari hanno speso complessivamente 91.393.404.739 dollari per i loro arsenali, pari a 2.898 dollari al secondo. I dati vengono dall’ultimo Rapporto della campagna internazionale ICAN “Surge: 2023 Global nuclear weapons spending”. La Rete italiana pace e disarmo, a cui aderisce anche la GLAM, rilancia con “Senzatomica” la campagna Italia ripensaci.
Guerra santa, pace profana
L’articolo di Fulvio Ferrario, Professore di Teologia dogmatica presso la Facoltà valdese di Teologia di Roma, sulla rivista Confronti.
Il patriarca Kirill ha dichiarato “santa” la guerra di Putin, provocando critiche dal Consiglio ecumenico delle chiese (CEC). Polarizzazioni sul tema si osservano anche in seno alle chiese…
Guerra santa, pace profana – Confronti
Il C7 risponde al G7
Civil7 (C7), la piattaforma che rappresenta la società civile in ambito G7, offre una voce alle organizzazioni non governative (ONG). Da loro giunge un’ampia critica al recente G7 riunitosi a Borgo Egnazia, in Italia, per la mancanza di visione e impegno nelle crisi strutturali attuali e future. Il C7 chiede azioni urgenti e concrete, per una nuova agenda di pace, giustizia, sostenibilità e cooperazione multilaterale, per il disarmo, la tutela dei diritti umani, per finanziamenti climatici adeguati e politiche migratorie umane. Inoltre, esorta il G7 a garantire la sicurezza alimentare e sanitaria globale e a promuovere la partecipazione della società civile.
C7: “Il G7 è bloccato nel qui e ora” | SOCIETÀ CIVILE 7 – 2024 ITALIA (civil7.org)
Tre miliardi di alberi entro il 2030
C’è anche l’obiettivo di piantare almeno tre miliardi di alberi entro il 2030 nel programma della legge europea per il ripristino della natura. Approvata con una maggioranza risicata e con il voto contrario, fra l’altro, dell’Italia, la normativa prevede il ripristino degli habitat terrestri, lacustri, marini, fluviali in cattive condizioni al 30% entro il 2030, al 60% entro il 2040 e al 90% entro il 2050.
Per sapere di più sulla gestione dell’acqua in Italia e sulle politiche europee in merito, leggi anche QUI.