Roma (NEV), 12 agosto 2024 – “Le finestre del mio appartamento offrono una vista sul Vallo di Diano, che nella preistoria era un lago e che oggi è una distesa di campi attraversata dal fiume Tanagro. Laggiù c’è acqua, vegetazione, strade che attraversano il verde; ogni tanto un’auto passa come una formica velocissima, e, in fondo, le dorsali appenniniche delimitano il bacino dell’antico lago. C’è silenzio, pace, ma la cosa che non finisce di lasciarmi a bocca aperta è il cielo”. Scrive così Ilaria Castaldo, Tenente ausiliaria dell’Esercito della Salvezza (EdS), nel suo articolo sul numero di agosto della rivista “Il Grido di Guerra – Contro il male e l’ingiustizia”. L’articolo è corredato dalla foto che potete vedere anche in questa nostra pagina. Scrive ancora Castaldo: “Probabilmente, questa immagine ti aiuta a guardare dalla mia posizione, ma ti assicuro che la fotografia non rende al 100% ciò che vedo!
Sono sicura che è successo anche a te: fotografare qualcosa che ti colpisce e poi riguardare la foto e constatare che non riproduce fedelmente ciò che avevi visto… manca qualcosa, perché l’occhio umano è il miglior obiettivo che esista.
E poi, la fotografia è solo un tentativo di riprodurre ciò che vediamo: c’è tanto che va perso in termini di colori, profondità, luci e poi rumori, odori, sensazioni di chi guarda…
Hai mai pensato a chi sei veramente e a quanto riesci ad essere, vivere e mostrare ciò che sei? Hai mai pensato che nessuno riesce veramente a comprenderti nella tua totalità e complessità e che, anche chi pensa di conoscerti come un libro aperto, in realtà vede solo una parte del tuo universo interiore?” Si chiede l’autrice, che continua: “Dio ci ha progettati come esseri complessi, non solo nel senso di ‘complicati’ (a volte siamo anche quello) ma di ‘articolati’, con mille sfumature e peculiarità”…
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