Kühle Kirchen. In Germania le Chiese sono “cool”

Immagine tratta da https://www.ekd.de/kuehle-kirchen-offene-kirchen-im-sozialraum-ermoeglichen-85188.htm

Roma (NEV), 13 agosto 2024 – La Chiesa evangelica in Germania (EKD) sta promuovendo un’iniziativa per mantenere le porte delle chiese aperte e accessibili durante i periodi di caldo intenso. Sono le Kühle Kirchen, le Chiese “cool”, progetto in collaborazione con gli Enti locali e i Comuni.

Le chiese diventano così “rifugi temporanei” per la cittadinanza e per i numerosi visitatori che nel periodo estivo transitano nelle città.

Nella cattedrale di Ulm ad esempio, che è la più grande chiesa protestante della Germania, non si sale mai sopra i 18 gradi, anche con temperature esterne superiori ai 30 gradi Celsius. A Monaco, 79 chiese cattoliche e istituzioni ecclesiastiche sono già all’interno della rete comunale per la protezione dal calore.

In Germania, infatti, sono attivi specifici piani per le ondate di caldo. “Con l’aiuto dei piani d’azione per il calore puoi affrontare sistematicamente la protezione dal caldo nel tuo comune” si legge nel portale dedicato, Hitze Service.

Questi piani d’azione intendono ridurre efficacemente le malattie e i decessi legati al caldo. Il portale mette a disposizione sia informazioni sulle misure specifiche da adottare e sulle nozioni di base, sia sui servizi a disposizione, con una panoramica di reti e punti informativi, opzioni di finanziamento e molto altro.

La convergenza fra Comuni e congregazioni cristiane per integrare le chiese come luoghi freschi nei piani di protezione dal calore è già realtà.

La EKD intende aderire e collaborare con gli enti locali, gli operatori sanitari e le associazioni solidali per creare spazi sicuri e accoglienti, si legge sul sito della Chiesa.

L’obiettivo è di offrire ombra, nello specifico il fresco spazio delle chiese, per il sollievo fisico dalle alte temperature, ma anche, perché no, per il riposo dell’anima, in sicurezza.

“Il fatto che le ‘chiese aperte’ offrano l’opportunità di trovare riposo per il corpo e per l’anima è stato a lungo l’obiettivo dei volontari impegnati – si legge sul sito della EKD – . Tuttavia, è anche noto che le chiese non possono semplicemente lasciare la porta aperta ovunque, senza prendere precauzioni per la sicurezza e la protezione dai furti. Questo è possibile solo insieme ad altri”. E così la EKD suggerisce di studiare la fattibilità del progetto a livello locale, di fare rete con il portale dei servizi sopra citato, di includere tutti gli attori coinvolti in ambito sanitario locale, analizzando bene i potenziali gruppi target. “Bisognerebbe coinvolgere anche le autorità sanitarie e i medici che esercitano la professione privata – conclude la EKD – e chiarire in che modo le casse malati e le altre associazioni di beneficenza, oltre a Diakonie, possano aiutare”.