Diritti umani in Azerbaigian: l’appello del Consiglio ecumenico delle chiese verso la COP29

Foto Ivars Kupcis - CEC

Roma (NEV), 2 ottobre 2024 – Il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) si unisce agli appelli per il rilascio dei detenuti armeni trattenuti in Azerbaigian. Questo, in vista della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Conferenza delle parti, o COP29), che si terrà a Baku, in Azerbaigian, dall’11 al 22 novembre 2024.

Durante un evento collaterale al Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, tenutosi a Ginevra il 1° ottobre 2024, esperti di diritti umani hanno denunciato la detenzione illegale di almeno 23 armeni, sollecitando il rispetto del diritto internazionale.

Gli avvocati presenti hanno parlato di violazioni sistematiche dei diritti, di processi iniqui e abusi documentati. Siranush Sahakyan, avvocato per i diritti umani, ha esortato la comunità internazionale a utilizzare la COP29 come occasione per fare pressione sul governo azero, sottolineando che la costruzione della pace è impossibile senza la risoluzione di queste questioni.

Nel corso del panel si è discusso anche della distruzione sistematica del patrimonio culturale armeno nel Nagorno-Karabakh, in particolare dopo la presa del controllo della regione da parte dell’Azerbaigian nel settembre 2023. Peter Prove, direttore della Commissione delle Chiese per gli Affari Internazionali del CEC, ha evidenziato l’urgenza di affrontare queste violazioni, criticando il tentativo dell’Azerbaigian di migliorare la propria immagine internazionale attraverso la presidenza della COP29, mentre persistono gravi violazioni dei diritti umani.


Per saperne di più:

Calls for release of Armenian hostages held by Azerbaijan growing in lead-up to COP29 | World Council of Churches (oikoumene.org)