Immigrazione, parola d’ordine: escludere dai diritti

Roma (NEV), 11 ottobre 2024 – “Decenni di cittadinanza paralizzata e discriminazioni normative e burocratiche in Italia. La recente mobilitazione per allargare i canali di accesso alla cittadinanza italiana si accoda ai molti tentativi di riforma legislativa andati a vuoto nel corso dell’ultimo quarto di secolo, mentre nello stesso periodo le politiche migratorie nazionali hanno sempre più ristretto, per gli immigrati, il diritto di accesso a beni, servizi e misure fondamentali di welfare; un’interdizione cui hanno concorso anche le gravi disfunzioni dell’apparato burocratico”. Si legge così nel comunicato stampa che anticpia alcuni dati e temi del Dossier Statistico Immigrazione 2024 edito da IDOS.

Questa nuova edizione del Dossier evidenzia numerose criticità per le persone straniere residenti in Italia. La mancata riforma della legge 91/1992 sulla cittadinanza continua a escludere molti residenti, in particolare i minori nati o cresciuti nel Paese. Negli ultimi cinque anni, solo 43.000 minorenni l’anno sono diventati cittadini italiani, nonostante la presenza di 1,3 milioni di coetanei con background migratorio, molti dei quali nati in Italia. L’acquisizione della cittadinanza, inoltre, legata a lunghe attese di almeno 10 anni di residenza e in più rimandata da ritardi burocratici, è spesso resa possibile solo dalle sanatorie. La mancanza di cittadinanza impedisce l’accesso al pubblico impiego e limita la fruizione di misure di welfare, con requisiti come la residenza prolungata per case popolari e sussidi, che escludono sistematicamente gli stranieri. La disparità si estende anche a sussidi previdenziali, con misure che penalizzano le lavoratrici straniere, e alla possibilità di iscriversi a nuovi albi professionali o accedere a incentivi economici come il “bonus patenti”. Ritardi cronici nel rilascio di documenti e permessi ostacolano l’accesso ai servizi essenziali e alle opportunità lavorative, compromettendo la regolarità del soggiorno e l’esercizio di diritti fondamentali.

“Si tratta di un sistema vessatorio che rende i cittadini stranieri strutturalmente subordinati a quelli italiani, sul piano sia dei diritti fondamentali sia, di conseguenza, della
partecipazione effettiva alla vita del Paese” ha dichiarato il presidente di IDOS Luca Di Sciullo. “Questa sudditanza viene attuata tanto in linea di principio quanto in concreto e pregiudica spesso irrimediabilmente lo status giuridico e le già precarie condizioni di vita di queste persone”, ha concluso.

Il Dossier, realizzato in collaborazione con il Centro Studi Confronti e con il sostegno dell’Otto per mille della chiesa valdese, Unione delle chiese metodiste e valdesi, verrà
presentato alle 10.30 del prossimo 29 ottobre, a Roma (presso il Teatro Orione). L’evento sarà trasmesso in streaming sul canale YouTube di IDOS. In contemporanea, il Dossier viene presentato anche in tutte le regioni e province autonome italiane.

L’iniziativa è giunta alla sua 34ª edizione. A ogni partecipante, come di consueto, sarà distribuita gratuitamente una copia del Dossier, e per tutta la durata del convegno sarà possibile scaricare il PDF del rapporto dal sito www.dossierimmigrazione.it.


Per saperne di più:


Per informazioni:

idos@dossierimmigrazione.it