Rete evangelica fede e omosessualità: una ripartenza

articolo di Irene Grassi

Sharon McCutcheon, unsplash

Roma (NEV), 16 ottobre 2024 – Il prossimo sabato 19 ottobre si svolgerà a Roma l’assemblea nazionale della REFO (Rete evangelica fede e omosessualità), associazione attiva dal 1998, nata all’interno delle chiese evangeliche battiste metodiste e valdesi in Italia, con lo scopo di promuovere l’accoglienza delle persone LGBT al loro interno e la riflessione teologica sulla fede cristiana e l’omosessualità. L’assemblea del 19 ottobre avrà l’obiettivo di rilanciare la REFO verso nuove sfide, arricchendosi di nuove persone e nuove energie, e iniziando la riflessione a partire da un ripensamento del proprio stesso nome, che all’attivismo contemporaneo può effettivamente suonare datato.

La REFO rappresenta la prosecuzione, a livello nazionale, delle attività del gruppo Capernaum, che in precedenza aveva operato a Torino e nelle Valli Valdesi, e negli anni ha portato avanti un cammino non sempre facile, organizzando incontri e convegni con la partecipazione di ospiti internazionale sui temi delle nuove famiglie, l’etica dei diritti, la teologia queer, nonché momenti di culto e spiritualità aperti a tutte e tutti, senza distinzioni di orientamento e denominazioni. La REFO infatti, sin dalla sua fondazione, si pone come luogo inclusivo ed ecumenico e contro ogni forma di discriminazione e sopraffazione.

La REFO inoltre ha partecipato al tavolo di coordinamento delle organizzazioni omosessuali organizzato dal Comune di Roma, a una serie di incontri organizzati dalla CGIL sul tema della laicità dello Stato e dei diritti delle persone omosessuali, all’organizzazione dei Pride di Roma, Milano, Torino; è inoltre membro del Forum Europeo delle Associazione cristiane LGBTI+.

Molto è stato fatto nel corso di questi 26 anni di attività della REFO: il suo lavoro è stato fondamentale nell’approvazione delle mozioni dell’Assemblea-Sinodo 2007, delle assemblee UCEBI 2012, 2014 e 2016, e dell’odg del Sinodo 2010: tutti momenti nei quali le chiese battiste, metodiste e valdesi, insieme e poi separatamente, hanno riflettuto sulla benedizione delle coppie omoaffettive, che oggi in gran parte delle chiese BMV è possibile ed è stata praticata, attirando anche molte persone e coppie che non si sentivano benvenute nelle proprie chiese e famiglie di origine.

Fino ad oggi, dunque, la REFO ha reso possibile non solo la riflessione sui temi dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere all’interno delle nostre comunità, ma ha aumentato la presenza e la visibilità delle persone LGBTQIA+ al loro interno. Questo però non deve rappresentare la conclusione del lavoro della REFO, perché molti pregiudizi permangono, e molto dobbiamo ancora studiare, come singoli e come comunità, per conoscere identità e orientamenti che compongono il mondo LGBTQIA+ e riconoscerle nell’abbondanza e nella varietà della meravigliosa creazione di Dio.

Oggi la riflessione della REFO prosegue verso un ripensamento del proprio logo e del proprio statuto, e del proprio stesso nome, per renderla una realtà più inclusiva e attuale, attenta a ogni identità e orientamento, così come alle sfide del mondo di oggi. Per questo si rende necessaria un’assemblea che approvi uno statuto aggiornato ed elegga un nuovo esecutivo, oltre a riflettere sui prossimi passi da compiere come organizzazione di credenti LGBTQIA+ in Italia.

L’assemblea si svolgerà sabato 19 ottobre dalle 10.00 alle 17.00, presso il salone della chiesa metodista di Roma, via Firenze 38. La partecipazione è aperta a ognuno e ciascuna, mentre il voto è consentito a chi avrà completato l’iscrizione, che in ogni caso si potrà effettuare sul posto.


Per ulteriori informazioni è possibile contattare la REFO all’indirizzo segreteriarefo@gmail.com.