La chiesa valdese di Torino ha organizzato, mercoledì 13 novembre, un incontro nell’ambito delle iniziative per gli 850 anni del movimento valdese. L’evento ha preso le mosse dal lavoro di tre studiosi su altrettante tematiche in cui si è manifestata l’interazione tra il mondo valdese e la città di Torino, presa a emblema di queste interazioni.
Al presidente del Concistoro Sergio Velluto chiediamo dunque: che immagine è risultata di questa interazione?
«In occasione degli 850 anni”, abbiamo scelto di non ripetere a noi e agli altri, ancora una volta, la narrazione di una gloriosa storia di persecuzioni e di riscatto, partendo dal Medioevo e fermandoci al 17 febbraio 1848. Abbiamo provato a esplorare e capire le aspirazioni, le scelte e le lotte che nostre sorelle e nostri fratelli hanno vissuto in un recente passato. Abbiamo sostenuto tre giovani studiosi, grazie al contributo dell’Ottoxmille, che hanno condotto una ricerca sui temi del femminismo, dei rapporti tra chiesa e società e sui fenomeni migratori che hanno coinvolto la comunità di Torino e la Città, nel periodo che va dagli anni Cinquanta alla metà degli anni Settanta dello scorso secolo. Il senso è stato capire il passato per avere un aiuto nella comprensione della testimonianza di ciascuna e ciascuno di noi, adesso. Questa operazione è stata possibile grazie anche al coinvolgimento del Centro Studi “Piero Gobetti” con cui siamo in sintonia su numerosi argomenti, dalla storica collaborazione con Giuseppe Gangale ai temi dell’antifascismo e del pacifismo»…
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