Uragano Harvey. Chiese cristiane mobilitate

Fra le calamità naturali più disastrose e costose mai accadute negli Stati Uniti. Domenica una giornata di preghiera per le vittime

Foto tratta da elca.org

Roma (NEV), 1 settembre 2017 – Il Consiglio nazionale delle chiese cristiane degli USA (NCCCUSA) ha espresso cordoglio per le vittime e per le migliaia di sfollati a seguito del passaggio dell’uragano Harvey: “Siamo grati che molte delle nostre chiese membro abbiano risposto impegnandosi nei soccorsi, per aiutare coloro che stanno soffrendo a causa delle piogge senza precedenti che hanno colpito Houston, la contea di Harris e la zona circostante. Siamo anche incoraggiati dalle molte storie di impegno dei primi soccorritori che hanno salvato vite umane e di vicini che aiutano altri vicini. È nei momenti di crisi che vediamo il potenziale dello spirito umano, che porge una mano e si prende cura oltre i confini che potrebbero dividere. Preghiamo affinché chi si trova ancora in una situazione di pericolo possa essere tratto in salvo e che le acque calino rapidamente. Riconosciamo anche che quello della ripresa sarà un lungo processo e implicherà da parte del governo federale risposte rapide e generose, senza tagli ai programmi di assistenza per i bisogni delle persone. Incoraggiamo le persone di fede, in ogni luogo, a sostenere generosamente le organizzazioni di soccorso delle loro comunità, a sostegno delle popolazioni di Houston e della costa del Golfo, anche passato il momento critico, per alleviare gli effetti a lungo termine di questo disastro”.

Le raccomandazioni della chiesa unita di Cristo, che invita a pregare, donare e collaborare

Il NCCCUSA ha inoltre diramato una serie di notizie e di risorse utili messe a disposizione dalle chiese membro; fra queste, la chiesa episcopale, la chiesa evangelica luterana in America, la Convenzione battista, la chiesa metodista e la chiesa unita di Cristo.

Harvey si è abbattuto venerdì 25 agosto come uragano di categoria 4 con venti a oltre 200 km/orari vicino a Corpus Christi, in Texas, in una zona popolata da circa 8 milioni di persone. Centinaia di migliaia di persone evacuate, quasi 200.000 senza energia elettrica, decine di incidenti ambientali in ambito chimico e petrolifero, morti, dispersi e danni per circa 160 miliardi di dollari. Il governatore del Texas Greg Abbott ha indetto per domenica una giornata di preghiera per le vittime, il cui numero è attualmente stimato a 38.