#CorridoiUmanitari. 66 profughi siriani accolti a Fiumicino

Naso (FCEI): "Siamo orgogliosi di quello che abbiamo fatto nel pieno rispetto della legge e della tradizione umanitaria e civile dell'Italia"

Roma (NEV), 29 maggio 2018 – Sono arrivati questa mattina a Fiumicino con il volo Alitalia AZ827, i 66 profughi siriani provenienti dall’aeroporto internazionale di Beirut-Rafic Hariri. Fra questi, 22 di età inferiore ai 14 anni.

Sono giunti in dignità, grazie ai Corridoi umanitari, progetto pilota promosso dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), dalla Tavola valdese e dalla Comunità di Sant’Egidio. Giornalisti, familiari e rappresentanti di Istituzioni e associazioni hanno dato loro il benvenuto nel corso di una conferenza stampa.

Paolo Naso, coordinatore del Programma rifugiati e migranti- Mediterranean Hope (MH) della FCEI, ha dichiarato: “Dedico questo momento a Miracle nato sulla nave Aquarius, bambino strappato alla morte e conquistato alla vita grazie alle azioni umanitarie; e a Joud che ha cinque mesi ed è qui con noi. Joud è arrivato in Italia senza rischiare la vita, grazie ai Corridoi umanitari”.

“Proprio oggi – ha proseguito Naso – anche le chiese tedesche stanno discutendo con le istituzioni la possibilità di aprire passaggi sicuri verso la Germania. Siamo orgogliosi di quello che abbiamo fatto nel pieno rispetto della legge e della tradizione umanitaria e civile dell’Italia”.

Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio, ha affermato: “La guerra in Siria non è finita. Di fronte alla tragedia siriana dobbiamo avere un cuore aperto e ospitale. Siete a casa vostra. Come dite voi, casa mia è casa tua”. Impagliazzo ha inoltre rivolto un particolare saluto ai bambini presenti che “sono la speranza per il futuro sia dell’Italia sia della Siria”.

Hanno inoltre portato il loro saluto in rappresentanza delle Istituzioni Mario Giro, vice ministro degli esteri, e Donatella Candura per il Ministero degli interni.

I rifugiati verranno accolti in famiglie, strutture diaconali e parrocchiali secondo il modello dell’accoglienza diffusa, in Campania, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Sicilia, Umbria e Veneto.

Leggi qui la scheda sul funzionamento dei corridoi umanitari.