Guatemala. Una proposta di legge criminalizza anche l’aborto spontaneo

Le chiese e gli organismo internazionali si mobilitano contro l’iniziativa 5272, proposta di legge “per la protezione della vita e della famiglia"

Roma (NEV) 24 maggio 2019 – Alcune organizzazioni religiose, le Chiese membro di ACT Alliance in Guatemala e la Comunità di Gender Practice dell’Atlas Act in America Latina e Caraibi hanno diramato una dichiarazione sulla cosiddetta iniziativa 5272 in Guatemala, una proposta di “Legge per la protezione della vita e della famiglia”.

“Come cristiane e cristiani guardiamo con preoccupazione alle idee che sono alla base di questa iniziativa perché, se approvate come legge, rappresenterebbero un grave passo indietro nei progressi compiuti nell’esercizio dei diritti delle donne, dei bambini e della comunità LGBTI + in Guatemala” hanno dichiarato.

Durante il mese di maggio 2019, l’iniziativa della legge 5272 è in attesa di passare in terza lettura al Parlamento e, se approvata, sarà inviata all’esecutivo e diventerà legge.

L’iniziativa 5272 è stata proposta per la prima volta nell’aprile 2017 da membri pro-life di vari partiti del Parlamento guatemalteco e ha ricevuto il sostegno dei leader evangelici, che hanno raccolto 50.000 firme e manifestato a favore di essa.

La proposta di legge va nella stessa direzione e addirittura oltre a quanto prescritto nella legge recentemente approvata in Alabama, che vieta l’interruzione di gravidanza anche di fronte a uno stupro o a un incesto. Infatti tra i punti più controversi del progetto c’è quello che afferma che “il tentativo delle donne di causare il proprio aborto e l’aborto spontaneo saranno puniti con pene da due a quattro anni” criminalizzando dunque anche l’aborto spontaneo. Attualmente in Guatemala è consentito solo l’aborto terapeutico, cioè quando la vita della madre è in pericolo e l’aborto spontaneo non è punibile.

La legge inoltre proibisce alle istituzioni educative pubbliche e private di promuovere politiche o programmi sulla diversità sessuale  o l’insegnamento dell’educazione sessuale ai ragazzi e alle ragazze, respinge l’unione di due persone dello stesso sesso, sottolinea che “l’istituzione del matrimonio è tra un uomo e una donna” e definisce la “diversità sessuale” come l’insieme di pensieri, tendenze e pratiche con cui alcuni gruppi della società adottano una condotta sessuale diversa dall’eterosessualità e incompatibile con gli aspetti biologici e genetici del comportamento sessuale umano”.

“L’iniziativa di legge 5272 risulta incoerente rispetto alle norme sui diritti umani che riguardano l’accesso ai diritti per determinati gruppi di persone, oltre a stigmatizzare i diversi concetti di famiglia. Allo stesso modo viola i diritti all’uguaglianza e alla non discriminazione, alla libertà di espressione, all’uguaglianza nella famiglia e all’istruzione. In particolare, il contenuto di questa iniziativa limita i diritti sessuali e riproduttivi e può contribuire all’odio e alla violenza sulla base della diversità sessuale e sull’identità di genere” ha affermato l’Organizzazione delle Nazioni Unite in una dichiarazione ufficiale.

“Come Comunità di Gender Practice ci uniamo alle dichiarazioni delle voci internazionali e della società guatemalteca e alle voci di cristiani e cristiani che esprimono pubblicamente il loro rifiuto per l’iniziativa 5272, dichiarando che siamo favorevoli al diritto ad una vita dignitosa per le ragazze e le donne e per tutte le persone” si conclude nel documento ACT Alliance del Guatemala.

Leggi qui la dichiarazione.