Colombia. Nuovo appello di DIPaz per la pace

“Insistere affinché il governo nazionale continui la strada del dialogo”, questa è la richiesta della piattaforma di dialogo interecclesiale per la pace in Colombia

JustaPaz

Roma (NEV), 3 settembre 2019 – “Come cristiani, appartenenti a diverse chiese e organizzazioni ecclesiali, testimoni nei diversi territori sia della pace che di nuove dinamiche di guerra, chiamiamo tutti a dare valore al momento storico che stiamo vivendo, e all’opportunità, che dobbiamo sfruttare, per passare dalla morte alla cura della vita”.

Dopo l’annuncio della nascita di un nuovo raggruppamento guerrigliero, nato da una scissione dell’estinto gruppo delle FARC (Fuerzas armadas revolucionarias de Colombia), e le notizie sulle ripetute violazioni dell’accordo di pace finale “da parte di coloro che dovrebbero attuarlo in tutto il territorio colombiano”, DIPaz*, la piattaforma di dialogo interecclesiale per la pace in Colombia, ha rilasciato una dichiarazione in cui chiede alla società di insistere affinché il governo nazionale continui la strada del dialogo, malgrado la persistenza di un conflitto armato, “che venga rispettato l’accordo con le FARC, che venga riavviata la tavola dei colloqui con l’ELN e si cerchino mezzi pacifici per porre fine alle strutture paramilitari e ai gruppi eredi dei paramilitari”.

Come già riportato dall’Agenzia NEV nei primi 8 mesi dell’attuale governo, ben 172 leader sociali e difensori dei diritti umani sono stati assassinati.

Dopo quasi 52 anni di guerra civile, che ha causato oltre 220.000 morti e 6,9 milioni di sfollati interni, nel 2016, dopo tre anni di negoziati, è stato raggiunto un accordo di pace che includeva l’abbandono delle armi e garanzie di sicurezza e lotta per i gruppi paramilitari; sono state create 23 zone di transizione e 8 campi temporanei in modo che gli ex membri delle FARC potessero essere reintegrati nella società civile.

“Apprezziamo e sosteniamo gli oltre 10 mila ex guerriglieri che hanno lasciato le loro armi e camminano nella vita civile, chiedono rispetto per la leadership sociale e ambientale e li invitiamo a perseverare nella costruzione di una pace completa” si legge nell’appello che evidenzia anche che la presenza delle varie organizzazioni di DIPaz nel territorio colombiano “consente di verificare che i cittadini siano impegnati nella pace”.

“Di fronte ai gravi effetti della violazione dell’Accordo finale, come le manipolazioni al Sistema integrale di verità, giustizia, riparazione e non ripetizione da parte dell’esecutivo e del legislatore, la rottura dei colloqui con l’ELN, la persistenza di azioni paramilitari e gruppi criminali nei territori, e ora lo sfortunato ritorno alle armi per formare una nuova guerriglia – continua l’appello – riaffermiamo i nostri sforzi per costruire la pace dalla non violenza come un sentimento e un impegno condiviso da molti colombiani e dalla comunità internazionale”.

* Componenti DIPaz: Chiesa luterana di Colombia, Chiesa presbiteriana di Colombia, Consiglio delle assemblee di Dio, Commissione di pace CEDECOL, Café Paz, Fondazione universitaria battista di Colombia FUB, Corporazione universitaria riformata di Barranquilla CUR, Confraternidad Carcelaria de Colombia, Corporazione per lo sviluppo sociale e comunitario, Movimento studentesco Cristiano- Colombia MEC, World Visión Colombia, Comunità francescana Nuestra señora de Lourdes, Comunità Construyendo Paz en los territorios CONPAZ, Justapaz, Commissione interecclesiale di giustizia e pace, Centro regionale ecumenico di consulenza e servizo, CREAS.  Osservatori: Chiesa svedese, Federazione luterana mondiale, Christian Aid, ACT Alliance, Consiglio ecumenico delle chiese.