#Fridayforfuture. La FGEI si unisce ai giovani scesi in piazza

La Federazione giovanile evangelica in Italia ha sottoscritto la Dichiarazione dell’assemblea dei popoli sul clima, i diritti e la sopravvivenza del genere umano

Roma (NEV), 27 settembre 2019 – Nel giorno del #Fridayforfuture la Federazione giovanile evangelica in Italia (FGEI) si unisce ai giovani scesi in piazza per la protesta globale per chiedere ai governi di intervenire con azioni urgenti a difesa del clima e per ottenere politiche ambientali efficienti.

In occasione di questo #Fridayforfuture la FGEI ha sottoscritto la “Dichiarazione dell’assemblea dei popoli sul clima, i diritti e la sopravvivenza del genere umano”, un documento che riunisce organizzazioni civili e organizzazioni basate sulla fede ed è stato presentato il 23 settembre 2019 a New York al vertice dell’azione per il clima delle Nazioni Unite.

In questo modo la FGEI vuole esprimere chiaramente la sua posizione sostenendo la lotta per la giustizia ambientale.

La dichiarazione non si limita a parlare della crisi ambientale ma pone in evidenza come il futuro del genere umano sia legato a doppio filo al futuro del pianeta: “condividiamo la visione di un mondo dove le persone prosperano in quanto parte della natura e dove i diritti umani” e pone in evidenza  come ciascuna delle nostre azioni abbia ripercussioni sull’equilibrio di ogni ecosistema e come le conseguenze maggiori della crisi ambientale ricadano sulla parte della popolazione più vulnerabile.

Nel testo si chiede anche una trasformazione dei sistemi economici, sociali, legali e politici, in modo da assicurare un’equa protezione dell’ambiente e di conseguenza dei diritti umani riconoscendo che “le attuali violazioni dei diritti umani, la discriminazione e le altre disuguaglianze trovano le loro radici in comportamenti, mentalità e strutture di potere che si trovano anche al centro della crisi che sta minacciando il nostro pianeta. Proteggere i diritti umani e preservare il nostro pianeta con il suo equilibrio climatico è possibile solamente se smettiamo di trattare gli ecosistemi come beni di consumo e riconosciamo il fatto che la dignità umana e i diritti umani dipendono direttamente dalla rete della vita.”

“La crisi climatica può e deve essere affrontata – conclude il documento –  Conosciamo e abbiamo già a disposizione un intero schieramento di politiche efficaci e di soluzioni tecniche che possono essere immediatamente impiegate. Governi e compagnie hanno la responsabilità primaria di intraprendere azioni che possono affrontare e capovolgere i processi che stanno all’origine del cambiamento climatico, costruendo allo stesso tempo comunità che siano resilienti e sostenibili”.

Leggi qui il testo integrale del documento.