Lampedusa: ricordare le vittime del 3 ottobre, perchè non accada mai più

Il 3 ottobre, a Lampedusa, quest'anno, è cominciato nella notte, alle 3.30, l'orario in cui sei anni fa, davanti alle coste dell'isola, morirono 368 persone. Tante le iniziative promosse dalla Fcei con il suo programma rifugiati e migranti, Mediterranean Hope, presente sull'isola da quello stesso anno in cui si consumò la più grande tragedia nel Mar Mediterraneo.

Le commemorazioni per il 3 ottobre, a Lampedusa.

Shomer ma mi-llailah, dalla Bibbia (Isaia 21, 11), significa, in lingua ebraica “Sentinella, quando finisce la notte?”.

Il primo appuntamento del 3 ottobre a Lampedusa, della giornata del ricordo delle vittime, è stato un momento di riflessione e silenzio, in piena notte, durante il quale è stato svelato il memoriale “Nuova speranza”, un’installazione che riporta i nomi di tutte le persone morte nel 2013. Nel pomeriggio, a pochi passi dal memoriale, è stato messo a dimora un ulivo e posizionata una targa per “i giusti”. Mediterranean Hope, programma migranti e rifugiati della Fcei, insieme alla parrocchia San Gerlando di Lampedusa, ha poi promosso la commemorazione ecumenica intitolata “Sentinella, a che punto è la notte?”, alla quale hanno partecipato oltre trecento persone, al santuario della Madonna di Porto Salvo. E proprio alcune delle persone che quel 3 ottobre fa furono soccorse in mare hanno poi voluto ed organizzato una serata di cortometraggi, “Remembering Lampedusa”, quattro brevi documentari che raccontano le esperienze di chi quella notte c’era, è stato salvato o ha salvato. Infine, la sera successiva, sempre nella suggestiva cornice del santuario, l’attore Davide Enia ha portato il suo spettacolo teatrale “L’abisso”, nell’ambito della campagna “La giusta rotta”.

Ai vari momenti di incontro per celebrare il 3 ottobre hanno partecipato, insieme a centinaia di cittadini, lampedusani, attivisti, anche alcuni rappresentanti delle Chiese evangeliche, il pastore Luca Baratto, Ilaria Castaldo dell’Esercito della Salvezza, Alberto Annarilli, della chiesa evangelica battista, che ha accompagnato con cori e musica la commemorazione ecumenica, oltre allo staff di MH, con il coordinatore Paolo Naso.

Tante iniziative dunque per ricordare le vittime del naufragio del 2013 ma anche per chiedersi “A che punto è la notte?”. E nella notte, al molo Favaloro, intanto, sono arrivate in pochi giorni, in questi stessi giorni di memoria e dolore, altre decine di persone.