Diritti umani. L’Italia ‘prende tempo’

Roma (NEV), 10 dicembre 2014 – In una conferenza stampa dal titolo: “L’Italia sui diritti umani prende tempo”, svoltasi questa mattina alla Fondazione Basso di Roma, il Comitato per la promozione e protezione dei diritti umani (CPPDU) – che raccoglie una novantina di associazioni della società civile, tra cui la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) – ha fatto il punto della situazione dei diritti umani in Italia dopo il recente Esame periodico universale dell’ONU, a cui il 27 ottobre è stato sottoposto il governo italiano. Tra le raccomandazioni mosse all’Italia dal Consiglio per i diritti umani di Ginevra, al primo posto figura la necessità di creare un’Istituzione nazionale indipendente per i diritti umani, pendente ormai da più di 20 anni. Inoltre, grazie anche al contributo del CPPDU coordinato da Barbara Terenzi, altre raccomandazioni hanno riguardato la mancata ratifica di alcune Convenzioni internazionali, a cominciare da quella ONU sui diritti dei migranti e delle loro famiglie; la libertà di informazione; la complessiva situazione dei diritti dei migranti e dei richiedenti asilo; la tratta di esseri umani; i diritti dei minori, in particolare il diritto all’istruzione per i minori appartenenti a “minoranze” e “comunità vulnerabili”; le discriminazioni di genere e la violenza contro le donne; i diritti dei rom, sinti e camminanti; la condizione delle carceri, i ritardi della giustizia; la mancanza di specifiche norme contro la tortura; i diritti dei diversamente abili e quelli della comunità LGBTQ.