“E’ urgente proteggere i bambini durante la pandemia COVID-19”

Una dichiarazione congiunta firmata dal Global Partnership to End Violence Against Children chiede la protezione urgente dei bambini durante la pandemia COVID-19

Foto di Adrià Tormo - Unsplash

Roma (NEV), 10 aprile 2020 – “Gli sforzi per contenere il coronavirus sono vitali per la salute della popolazione mondiale, ma stanno anche esponendo i bambini e le bambine a maggiori rischi di violenza – compresi maltrattamenti, violenza di genere e sfruttamento sessuale”, si legge nella dichiarazione del Global Partnership to End Violence Against Children. Questa rete, senza scopo di lucro, è formata da paesi, dalla società civile, dalle Nazioni Unite, dalla comunità accademica e dal settore privato con lo scopo di porre fine alla violenza contro i bambini e ne fa parte anche il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC). Dal 2016 il segretario generale uscente del Consiglio ecumenico della chiese (CEC), Olav Fykse Tveit, fa parte del consiglio della Global Partnership to End Violence Against Children.

“Come leader di organizzazioni impegnate a porre fine alla violenza contro i bambini, ci uniamo per condividere la nostra profonda preoccupazione, chiedere di agire e promettere il nostro sostegno per proteggere i bambini dalla violenza e ridurre l’impatto di COVID-19 sui bambini in ogni paese e comunità”.

Oltre 1,5 miliardi di bambini non vanno più a scuola. “Le restrizioni di movimento, la perdita di reddito, l’isolamento, il sovraffollamento e gli alti livelli di stress e di ansia stanno aumentando la probabilità che i bambini sperimentino e osservino abusi fisici, psicologici e sessuali in casa – in particolare quei bambini che già vivono in situazioni familiari violente o disfunzionali”, si legge nel testo. “E se da un lato le comunità online sono diventate fondamentali per mantenere l’apprendimento, il sostegno e il gioco di molti bambini, dall’altro stanno aumentando la loro esposizione al cyberbullismo, ai comportamenti a rischio online e allo sfruttamento sessuale”.

La situazione è aggravata dal fatto che i bambini e le bambine non hanno accesso alla scuola, agli insegnanti, agli assistenti sociali e agli spazi e servizi sicuri che le scuole offrono, sottolinea la dichiarazione.

“I bambini più vulnerabili – tra cui i rifugiati, i migranti e i bambini sfollati, privi di libertà, che vivono senza cure parentali, che vivono per strada e nei bassifondi urbani, con disabilità e che vivono in zone di conflitto – sono una preoccupazione particolare”, si legge nella dichiarazione. “Per molti, la crescente vulnerabilità economica aumenterà la minaccia del lavoro minorile, del matrimonio infantile e del traffico di bambini”.

La dichiarazione invita i governi, la comunità internazionale e i leader di ogni settore a rispondere con urgenza e con uno sforzo congiunto per proteggere i bambini dall’aumento del rischio di violenza e abusi.

Leggi la dichiarazione della Global Partnership to End Violence Against Children.