Presbiteriani. La Chiesa di Scozia consacrerà pastori omosessuali uniti civilmente

La decisione presa dall'Assemblea generale della chiesa riunita a Edimburgo

Roma (NEV), 20 maggio 2015 – L’Assemblea generale della Chiesa di Scozia (Edimburgo, 16-22 maggio) si è espressa a favore della consacrazione di ministri di culto che abbiano un’unione civile con persone dello stesso sesso. La decisione è stata presa nel primo giorno di lavori, con 309 voti favorevoli e 182 contrari. Numeri che confermano la consultazione avvenuta a livello locale prima dell’Assemblea che ha visto 31 presbitéri (le assemblee regionali in cui è suddivisa la Chiesa di Scozia) favorevoli e 14 contrari.

La mozione dell’assemblea non cambia la definizione di matrimonio come un’unione tra un uomo e una donna – d’altra parte, il parlamento scozzese non ha ancora legiferato sui matrimoni gay – ma lascia le chiese locali libere di scegliere un pastore unito civilmente con una persona dello stesso sesso. Questa apertura arriva dopo anni di discussioni, anche aspre, tanto che per un periodo l’Assemblea generale aveva addirittura proibito ai propri pastori di rilasciare alla stampa dichiarazioni sul tema. Un invito ad accettare una decisione che è giunta dopo un congruo tempo di riflessione e dopo ampie consultazioni a livello locale e nazionale, è stato espresso con chiarezza dal moderatore uscente della Chiesa di Scozia, John Chalmers: “È tempo di smettere di darsi reciprocamente delle etichette e di definirci attraverso le nostre divisioni. Dobbiamo invece definirci attraverso ciò che abbiamo in comune: il nostro battesimo in Cristo, la nostra dipendenza dalla grazia di Dio, la nostra volontà di essere al servizio dei poveri”.

L’Assemblea generale dei presbiteriani scozzesi ha visto la presenza di Nicola Sturgeon, nella sua qualità di primo ministro scozzese, e di Lord Hope di Craighead, rappresentante di Elisabetta II, che ha letto un messaggio nel quale la regina ha lodato la Chiesa di Scozia per essersi offerta, durante la campagna referendaria per l’indipendenza scozzese, come luogo d’incontro e di confronto tra gli opposti schieramenti. L’Assemblea ha proceduto all’insediamento del nuovo moderatore, il pastore Angus Morrison, che l’anno scorso aveva rinunciato alla carica per gravi motivi di salute. Tra gli altri temi in discussione, la crescente povertà dovuta ai tagli al welfare, la salute mentale, la costituzione di team internazionali di mediazione in Sud Sudan, l’uso del fracking per l’estrazione del gas in Scozia.