Diritti. “Vivere nei debiti”: il seminario multidisciplinare della GLAM

A Roma gli interventi di Antonio Tricarico, Herbert Anders e Teresa Isenburg

Roma (NEV), 24 ottobre 2012 – “Il debito pubblico è ormai diventato uno strumento in mano a pochi soggetti privati che, per arricchirsi, in questo modo depauperano la comunione dei popoli. Siamo sicuri che le chiese possano contribuire a mettere la giustizia nel cuore della fede”. E’ l’affermazione conclusiva di un documento presentato ieri a Roma, durante il seminario “Vivere con i debiti”, organizzato dalla Commissione Globalizzazione e ambiente (GLAM) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI). Il documento, che rispecchia le convinzioni emerse durante il seminario, verrà inviato al Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) in vista dell’Assemblea generale di Busan (Corea) del 2013 nel quadro del progetto “Povertà, ricchezza ed ecologia” lanciato dall’organismo ecumenico mondiale.

Quella di ieri è stata una giornata particolarmente intensa in cui il tema del debito è stato affrontato da più punti di vista. Da quello macroeconomico del debito delle nazioni, a quello teologico, a quello molto concreto dell’impegno diaconale e di servizio delle chiese. Nel suo intervento “Il debito visto da vicino” Antonio Tricarico, coordinatore della campagna per la Riforma della Banca Mondiale, ha mostrato come il debito sia una strategia economica e finanziaria che ha inizio negli anni Settanta del secolo scorso e lega i maggiori profitti alla generazione di altro debito. La sfida è di pensare a forme di investimento e produzione che non necessitino della mediazione della finanza, oggi unica risposta a tutti i problemi economici.

Nel pomeriggio il pastore battista Herbert Anders ha offerto una prospettiva biblico teologica sull’argomento. Debito e colpa sono collegati fin dalla narrazione della caduta di Adamo nel racconto della creazione. Di questa relazione tra colpa e debito si può tuttavia dare un’interpretazione morale che impone all’essere umano atti risarcitori ed espiativi verso Dio, la cui inefficacia non fa che aumentare il debito; oppure un’interpretazione esistenziale, in cui il debito è nei confronti dell’esistenza umana stessa e spinge alla ricerca di nuove relazioni. Sono infine intervenute Elisa Graviano che ha illustrato i progetti di volontariato – “una modalità di relazione che supera il concetto di dare e ricevere” – dell’agenzia umanitaria avventista ADRA Italia; Franca Di Lecce, direttore del Servizio rifugiati e migranti della FCEI, che ha illustrato il problema del debito e della tratta di esseri umani legato ai flussi migratori; Patricia Jacquet Pavoni, ufficiale dell’Esercito della Salvezza, che ha descritto il lavoro dei salutisti tra i senza fissa dimora e i diseredati delle nostre città.

Il seminario è stato presieduto da Antonella Visintin, coordinatrice della GLAM, e da Teresa Isenburg, docente all’Università degli Studi di Milano, che ha presentato la mostra “Debito pubblico” allestita dal Centro nuovi modelli di sviluppo.