Covid-19 e pena di morte: appello per una moratoria universale

FIACAT (Federazione internazionale delle ACAT - Azione cristiani per l’abolizione della tortura) e la Coalizione mondiale contro la pena di morte chiedono una moratoria universale sulle condanne e le esecuzioni

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Roma (NEV), 8 giugno 2020 – “Una moratoria sulle condanne a morte e le esecuzioni duranti l’epidemia di Covid-19 dato che risulta impossibile svolgere processi equi e avere un’equa rappresentanza legale durante la pandemia”.

Questo è quanto chiedono FIACAT (Federazione internazionale delle ACAT – Azione cristiani per l’abolizione della tortura) e la Coalizione mondiale contro la pena di morte.

“Mentre il mondo intero sta cercando di salvare vite umane dal COVID-19, qualsiasi esecuzione da parte di uno stato non può che risultare contraddittoria e perversa”, ha dichiarato Kevin Miguel Rivera Medina, presidente della Coalizione mondiale contro la pena di morte.

A causa dell’emergenza pandemica alcuni paesi stanno emettendo condanne tramite videoconferenza, come la Nigeria o Singapore; in altri casi le misure di contenimento del virus hanno gravemente ostacolato i diritti di coloro che attendono l’esecuzione perché i tribunali procedono a rilento e gli studi legali sono chiusi con il conseguente rischio per i ricorsi di persone condannate.

Esemplare il caso di Punithan Genasa, a Singapore, condannato all’impiccagione per traffico di droga in un processo che si è svolto in videoconferenza su Zoom.

La crisi sanitaria mondiale che stiamo vivendo, si legge nella richiesta di moratoria, dimostra gli effetti che possono avere sulle persone condannate l’assenza di visite nei bracci della morte o un sistema in cui giudici e avvocati non possono lavorare normalmente. 

FIACAT e la Coalizione mondiale contro la pena di morte sottolineano anche il coraggio dei paesi che, in questo periodo, hanno compiuto dei passi verso l’abolizione: “il Camerun, il Kenya, il Marocco e lo Zimbabwe, ad esempio, hanno concesso riduzioni di pena e commutazioni riguardanti, tra l’altro, le persone condannate a morte”.

Sono 106 i paesi hanno abolito la pena di morte per tutti i crimini,  8 quelli che hanno abolito la pena di morte per reati ordinari, 28 paesi sono abolizionisti di fatto e 56 mantengono la pena di morte. Nel 2018 20 paesi hanno eseguito condanne a morte; i primi 10 che le hanno eseguite sono stati: Cina, Iran, Arabia Saudita, Vietnam, Iraq, Egitto, Stati Uniti, Giappone, Pakistan e Singapore.