Violeta. Una radio femminista a Città del Messico

I risultati raggiunti da una radio comunitarie e femminista: organizzazione e contenuti trasmessi raccontano i diritti, i desideri e il genio delle donne

Roma (NEV), 25 giugno 2020 – Anche l’Associazione Mondiale per la Comunicazione cristiana (WACC) fa parte del consorzio di associazioni che stanno sostenendo Radio Violeta, un’emittente radiofonica comunitaria femminista di Città del Messico che cerca di integrare nella sua programmazione e organizzazione la parità tra i sessi in modo trasversale, dalla sua struttura di gestione a tutti i contenuti prodotti.  

La stazione radio è il risultato di anni di lavoro da parte di ADEHMAC (Alianza por el Derecho Humano de las Mujeres a Comunicar) per far sì che l’uguaglianza di genere sia inclusa come priorità all’interno del quadro legislativo e politico delle telecomunicazioni e della radiodiffusione del Messico. Nel 2016, tre anni dopo la sua fondazione, l’autorità di regolamentazione delle telecomunicazioni messicana ha concesso ad ADEHMAC una licenza di radiodiffusione FM per servire l’area metropolitana di Città del Messico. Radio Violeta è on air dal 2017.

I risultati di questo progetto di empowerment femminile sono stati resi noti pochi giorni fa:  20 donne formate alla produzione e alla trasmissione radiofonica da una prospettiva femminista, contenuti che si sono concentrati sulla lotta alla violenza di genere e sui temi della salute e un lavoro di equipe per raggiungere il potenziale pubblico di 12 milioni di persone che vivono nell’aerea di Città del Messico che si è focalizzato sulla visibilizzazione del genio femminile nelle arti, nella scienza e n generale nel mondo del lavoro.

“WACC è orgoglioso di aver contribuito alla creazione di RadioVioleta, la prima stazione radio comunitaria femminista in Messico”, ha detto Lorenzo Vargas, responsabile del programma di Comunicazione per il cambiamento sociale. “Secondo il Media Ownership Monitor prodotto ogni anno da Reporter Senza Frontiere, il panorama mediatico del Messico è caratterizzato da un alto grado di concentrazione, con 11 famiglie che controllano circa il 50% dei principali media del paese”; Reporter senza frontiere ha anche notato “una mancanza di trasparenza sui rapporti dei media con gli interessi privati e governativi”.  Data questa situazione, “il WACC ritiene che qualsiasi sforzo per promuovere la pluralità dei media in Messico, sia in termini di contenuti che di proprietà, sia positivo dal punto di vista dei diritti di comunicazione”, ha aggiunto Vargas. “Iniziative come Radio Violeta sono fondamentali a questo proposito, in quanto presentano al pubblico prospettive alternative e al tempo stesso fanno progredire la governance democratica dei media”.