Hiroshima e Nagasaki, 75 anni dopo

La GLAM: "Ci si duole ritualmente per la strage avvenuta ma la domanda di rinuncia a questa forma di produzione di energia non raggiunge la massa critica e non condiziona né la ricerca né la politica"

Roma (NEV), 6 agosto 2020 – Il 6 e il 9 agosto 1945, su ordine di Harry Truman, i bombardieri Enola Gay e Fat Man lanciarono le bombe che divennero il simbolo più tragico della Seconda Guerra Mondiale e dell’atomica.

Qui una riflessione della GLAM, la Commissione Globalizzazione e ambiente della Federazione delle chiese evangeliche in italiane, su quella pagina nera della storia:

“Sono passati 75 anni dai bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki, due stragi perpetrate dagli Stati Uniti con due armi nucleari, l’una all’uranio 235 e l’altra al plutonio 239.

Nel 2017 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha votato il trattato sulla proibizione delle armi nucleari di proibizione delle armi nucleari (TPNW) che l’Italia non ha ancora firmato, stanti le pressioni della campagna per la abolizione delle armi nucleari (ICAN) di cui in Italia fa parte anche Rete Disarmo e della azione #ItaliaRipensaci.

Ricordiamo che nelle basi di Aviano e Ghedi Torre si trovano circa 90 bombe nucleari in aerei sotto diretto comando statunitense e che a fine 2019 la stampa ha riportato la notizia di un possibile trasferimento dalla Turchia ad Aviano di ulteriori armi e la minaccia di trasferimenti dalla Germania.

Quanto al nucleare civile, strettamente intrecciato al militare e ora legittimato dal cambiamento climatico, è di questi giorni la notizia che la Croazia è pronta a finanziare con la Slovenia il raddoppio della centrale nucleare di Krsko.

Nonostante la resistenza dei settori nucleare e fossile, in Europa il 40% della elettricità oggi è prodotta da fonti rinnovabili (v. Report Ember).

A 75 anni da Hiroshima ci si duole ritualmente per la strage avvenuta ma la domanda di rinuncia a questa forma di produzione di energia non raggiunge la massa critica e non condiziona né la ricerca né la politica”.