I protestanti a “Torino Spiritualità”

La sedicesima edizione del festival si svolge dal 24 al 27 settembre e quest'anno sarà dedicata al "respiro". Tra gli appuntamenti, venerdì 25, al Tempio valdese di Corso Vittorio Emanuele II, il dibattito "Chi può parlare del respiro", a cura del Centro culturale protestante, con, tra gli altri, il teologo Daniele Garrone

Roma (NEV), 21 settembre 2020 – “Il respiro fermo del tempo sospeso, il fiato corto della sorpresa, l’espirazione profonda che libera sollievo, il soffio vitale della libertà e del raccoglimento”: Torino Spiritualità, progetto della Fondazione Circolo dei lettori, torna dal 24 al 27 settembre 2020 per quattro giorni di indagine intorno al “respiro”, atto che innerva tutte le tradizioni filosofiche e spirituali. 

Non mancheranno all’interno della rassegna voci, esperienze, testimonianze protestanti.

Venerdì 25 alle 18 al Tempio valdese del capoluogo piemontese si terrà “Chi può parlare del respiro”, un momento di confronto tra lo scrittore Giampiero Comolli, i teologi Daniele Garrone, pastore, biblista, professore della Cattedra di Antico Testamento della Facoltà valdese di teologia e membro del Consiglio della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), e Brunetto Salvarani, il medico palliativista Giuseppe Naretto, moderato dalla giornalista Emmanuela Banfo, a cura del Centro Culturale Protestante.

Altro appuntamento organizzato in collaborazione con il Centro Culturale Protestante sarà l’incontro dal titolo “Svolte del respiro”, un dialogo su Paul Celan e Thomas Bernhard con il germanista Luigi Reitani, introdotto dal filosofo Federico Vercellone. Il dibattito è in programma domenica 27, alle 15.30, al Museo del Risorgimento di Torino. 

Qui il programma completo della rassegna.

“La sfera di pluriball scelta come immagine guida del festival – spiegano gli organizzatori nel comunicato di lancio dell’evento – intende alludere proprio a questa doppia natura del respiro: una vulnerabilità da avvolgere e custodire, per proteggerla dagli urti di questo tempo, e l’eterea bellezza di una perla fatta d’aria. E a ben guardare, perfino il passo con cui ci appropriamo del mondo e lo elaboriamo possiede il ritmo duplice della respirazione: un’inspirazione, per portare il fuori dentro di noi, e un’espirazione, per rendere in visioni, parole e pensieri ciò che abbiamo preso”.