Sfide e riflessioni sui corridoi umanitari

Dibattito conclusivo (online) del progetto europeo Private Sponsorship for Integration Project (PPI), finanziato dal programma AMIF della Commissione Europea, al quale hanno preso parte la Federazione delle chiese evangeliche in Italia e Oxfam Italia. Al confronto ha partecipato anche Suleiman Suleiman, giovane siriano arrivato in Italia grazie ai corridoi umanitari nel 2019

Roma (NEV), 22 dicembre 2020 – Si è svolto ieri il confronto conclusivo del progetto PPI al quale hanno preso parte la Federazione delle chiese evangeliche in Italia e la ONG Oxfam Italia. Finanziato dal programma AMIF della Commissione Europea, il Private Sponsorship for Integration Project (PPI) mira a garantire che i migranti che arrivano in Italia e Francia attraverso i corridoi umanitari siano “accompagnati” verso la loro piena integrazione sociale, culturale ed economica attraverso l’attuazione di un’ampia gamma di attività pre-partenza e post-arrivo. Il dibattito, che si è svolto online, con la partecipazione di più di quaranta persone, è stato moderato da Maria Grazia Krawczyk di Oxfam Italia, con un’introduzione su “Il progetto PPI Private Sponsorship for Integration” a cura di Zanobi Tosi di Oxfam Italia.

Dal Libano, paese dal quale partono i beneficiari dei corridoi, rifugiati per lo più di origine siriana, l’operatrice FCEI Silvia Turati ha focalizzato l’attenzione su “Il pre-partenza: come si costruisce un corridoio, racconto dal campo”.

“La gestione delle aspettative” è stato il focus della relazione di Giulia Gori, sempre per la FCEI. Per affrontare questa specificità, la FCEI dal 2016 offre strumenti e percorsi di supporto ad hoc ai migranti, come in particolare il sostegno psicologico del centro Metanoia, che svolge incontri prima della partenza verso l’Italia.

Di “Come preparare il territorio che accoglie” ha parlato Miria Lanini, Oxfam Italia mentre “Le sfide nel percorso di accompagnamento dei partecipanti” sono state al centro dell’intervento di Jacopo Braghini, Oxfam Italia; “Il punto di vista dei partecipanti: la scommessa del cambiamento”. Infine, ma non per importanza, c’è stata la testimonianza di uno dei protagonisti del viaggio e dell’esperienza dei corridoi umanitari, il giovane  Suleiman Suleiman. Artista e studente, siriano arrivato in Italia grazie ai corridoi umanitari un anno e mezzo fa, dopo un periodo a Vittoria, in Sicilia, attualmente vive e studia a Roma. Sogna di continuare la sua attività artistica e di imparare anche a fare tatuaggi. Alla domanda “cosa consigli a chi si relaziona con le persone rifugiate?”, ha risposto: “Conoscere la persona”.