Corridoi umanitari. Il premio “Terra e Pace” 2016 ai promotori del progetto pilota

Roma (NEV), 27 luglio 2016 – Sono i promotori dei “corridoi umanitari” – la Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia (FCEI), la Tavola Valdese e la Comunità di Sant’Egidio – i vincitori del premio “Terra e Pace” 2016, un riconoscimento che l’omonimo comitato assegna il 5 agosto, anniversario della bomba atomica su Hiroshima (5 agosto 1945). La cerimonia ufficiale si terrà a Roma, dalle 9.30 di venerdì 5 agosto, in Piazza della Rotonda al Pantheon. Impossibilitato a partecipare alla premiazione, il Presidente della FCEI Luca Maria Negro ha affidato a queste parole la sua personale soddisfazione: “Il premio ‘Terra e Pace’ nasce sulla memoria di uno dei più tragici eventi del XX secolo per richiamarci alle nostre responsabilità di esseri umani. L’idea che sottende ai corridoi umanitari è che, come cristiani e come cittadini, siamo chiamati ad accogliere chi fugge dalla guerra, la scommessa che li anima è che sulla terra la pace si dimostri più contagiosa della guerra. Che il senso di questo nostro progetto ecumenico sia stato colto ci riempie il cuore di speranza per il futuro”. La delegazione evangelica sarà composta dalla vicepresidente della FCEI, la luterana Christiane Groeben e dal vice moderatore della Tavola Valdese pastore Luca Anziani. Alla presenza delle autorità di Stato e dei rappresentanti della società civile saranno letti i messaggi del Presidente della Repubblica e dei Presidenti di Camera e Senato, cui seguiranno, prima della consegna del premio, i saluti dell’Ambasciata del Giappone. Sono diciannove anni che il premio del Comitato “Terra e Pace” viene assegnato ad organismi e personalità che si sono distinte per attività di pace. Nel 2015 il riconoscimento andò alle associazioni dei Consoli Onorari in Italia e nel mondo, mentre due anni fa a essere premiata fu la Marina militare italiana, per l’impegno umanitario profuso durante le operazioni “Mare Nostrum”. Quest’anno “Terra e Pace” porta nuovamente al centro il tema delle migrazioni, riconoscendo un gesto di pace nel progetto pilota dei Corridoi Umanitari nati nell’ecumenismo italiano. Dal febbraio scorso a oggi il progetto#CorridoiUmanitari ha permesso a quasi 300 cittadini siriani e iracheni – muniti di visto umanitario rilasciato dall’Ambasciata italiana di Beirut – di raggiungere il nostro paese attraverso un regolare volo di linea dal Libano.