Consiglio ecumenico delle chiese: l’accesso ai vaccini per i palestinesi è inadeguato

Foto Albin Hillert / CEC

Roma (NEV), 19 marzo 2021 – In una dichiarazione consegnata all’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR), la Commissione per gli affari internazionali del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) ha espresso grave preoccupazione per l’inadeguato accesso al vaccino anti covid-19 per i palestinesi nei Territori occupati.

“Nei Territori occupati, ci sono stati quasi 210.000 casi confermati di coronavirus e oltre 2.200 morti – si legge nel comunicato -. La densità della popolazione e gli alti livelli di povertà aggravano le infezioni, nonostante coprifuoco e chiusure”.

L’occupazione militare in corso, continua la nota, fa sì che le autorità palestinesi non abbiano mezzi adeguati ad acquistare e somministrare vaccini. O per affrontare l’impatto della pandemia.

“Israele ha preso l’impegno di fornire 5.000 dosi di vaccino all’Autorità palestinese. Inoltre, quello di vaccinare i circa 100.000 palestinesi che lavorano in Israele o negli insediamenti. Ma la disparità rimane netta” afferma il CEC.

E conclude: “Chiediamo a Israele di adempiere ai suoi obblighi in nome del diritto internazionale e di garantire un accesso equo ai vaccini contro il coronavirus per i palestinesi nei Territori occupati. Chiediamo ancora la fine dell’occupazione e una pace giusta per palestinesi e israeliani”.

La 46a sessione del Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite si concluderà il 23 marzo.

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