Clima. Leader religiosi all’Assemblea Generale ONU: “Il tempo sta per scadere”

Una tavola rotonda interreligiosa sul clima, tenutasi il 21 settembre, ha inviato un chiaro messaggio ai governi del mondo: serve una trasformazione sociale e spirituale, che sia alla base delle politiche per la cura della Terra e delle persone più vulnerabili che la abitano

Foto: Paul Jeffrey/CEC. 2 settembre 2022, Karlsruhe, Germania. Attivisti chiedono attenzione alla crisi climatica durante una protesta all'11ª Assemblea del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC)

Roma (NEV), 23 settembre 2022 – Mentre si sta svolgendo lo sciopero globale per il clima del movimento Fridays For Future, e in contemporanea con la Settimana del clima di New York, si sta svolgendo la 77ª sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

È in questo contesto che si è svolto il dibattito “Ascoltare la voce del Creato: aver cura della creazione in una stagione di emergenza climatica”. Promosso dall’Ufficio ecumenico presso le Nazioni Unite (EOUN), si è tenuto presso l’Episcopal Church Center di New York. L’EOUN è il punto di riferimento del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) per le iniziative di advocacy presso la sede ONU.

Ci troviamo nel cuore del Tempo del Creato, stagione liturgica che si celebra in tutto il mondo dal 1° settembre al 4 ottobre. La 77ª sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite prevede discussioni su istruzione, pace, sviluppo sostenibile e disarmo nucleare. Proprio per questo, il dibattito promosso in chiave interreligiosa dall’EOUN si è concentrato sui messaggi da indirizzare all’ONU e ai responsabili politici del mondo affinché la “nostra comune casa terrena” sia davvero al centro delle agende mondiali.

I relatori, provenienti da diversi contesti religiosi e spirituali, hanno mandato un messaggio unitario, a partire da una domanda complessa. “Come possiamo ascoltare la voce della creazione – della natura – individualmente, come organismi religiosi, come responsabili delle decisioni e delle politiche nelle nostre società?”

Bhagwan. Un grido dal Pacifico: “Serve una trasformazione sociale”

Il pastore James Bhagwan, segretario generale della Conferenza delle Chiese del Pacifico, in videomessaggio, ha esortato a rafforzare le campagne, come quella per un trattato di non proliferazione dei combustibili fossili. “Dobbiamo impegnarci seriamente – ha detto -. Continuiamo a lottare per ottenere slancio sui finanziamenti per il clima, per arginare perdite e danni. Fare questo è fondamentale”. Bhagwan ha inoltre chiesto di trovare soluzioni efficaci per contenere gli ulteriori danni a un ecosistema già fragile. “Dobbiamo assicurarci che qualsiasi cosa facciamo sia fatta nel contesto della protezione dell’ambiente. C’è bisogno di una trasformazione sociale, lo sappiamo”.

Una trasformazione sociale di questo tipo dovrebbe essere alla base delle politiche, delle leggi e dei regolamenti, secondo Bhagwan. Che ha aggiunto: “Questa trasformazione sociale fornirà la volontà politica e la volontà imprenditoriale. Dobbiamo fare in modo che i Paesi attualmente più vulnerabili e colpiti non si indebitino ulteriormente mentre cercano di proteggere l’ambiente”.

“C’è molto da fare e il tempo sta per scadere”, ha concluso.

Smith. “La creazione di Dio sia abitabile per le prossime generazioni”

Ryan Smith, responsabile del programma dell’Ufficio ecumenico presso le Nazioni Unite e rappresentante del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) presso la sede delle Nazioni Unite, ha parlato della “necessità per la comunità di fede di portare la nostra voce unica nella discussione sulla crisi climatica. E di lavorare insieme ai partner di fede e alla comunità scientifica per garantire che la creazione di Dio sia abitabile per le prossime generazioni”.

La tavola rotonda è stata preceduta da una preghiera ecumenica. Per saperne di più sul lavoro dell’Ufficio ecumenico presso le Nazioni Unite, clicca QUI.