6 novembre: la pace è un requisito per la salvaguardia del creato

Roma (NEV), 6 novembre 2023 – Comunicato congiunto della Commissione globalizzazione e ambiente (GLAM) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) e Pax Christi.

6 Novembre 2023

GIORNATA INTERNAZIONALE PER PREVENIRE LO SFRUTTAMENTO DELL’AMBIENTE IN GUERRA E NEI CONFLITTI ARMATI

L’ONU dal 2001 ha deciso di dedicare una giornata ad un tema  tanto rilevante quanto trascurato: l’impatto sull’ambiente delle guerre e dei conflitti tra cui quelli che coinvolgono risorse naturali, come petrolio, oro, diamanti e legname. Secondo il Programma ambientale delle Nazioni Unite (UNEP), negli ultimi 60 anni il 40% dei conflitti è stato legato allo sfruttamento delle risorse naturali.

La GLAM celebra questa ricorrenza dal 2018 per ribadire che la pace è un requisito per la salvaguardia del creato che nelle guerre è sia arma che vittima.

Qui tutte le iniziative del 2023.

Siamo al secondo anno di una guerra su territorio ucraino (la seconda in Europa dopo 20 anni) e ad un mese da una nuova deflagrazione di uno scontro mai conciliato nel vicino oriente che si cerca di allargare alla regione.

40-50 conflitti armati insanguinano oggi la Terra e sappiamo che, in una escalation dagli anni ’90, sempre più l’ambiente è dichiarato obiettivo militare (pozzi contaminati, derrate bruciate, foreste tagliate, suoli avvelenati e animali uccisi per acquisire vantaggi militari) ed è diventato esso stesso un’arma con l’uso dell’uranio e di armi chimiche (dal 1915) e biologiche (virus; batteri; microrganismi; veleni ricavati da funghi; tossine) già messe al bando dalla convenzione del 1975 che completa il protocollo di Ginevra nel 1925. E sappiamo che in Italia si stanno moltiplicando i laboratori per la loro produzione (Trieste, Pesaro, Toscana …) nonostante la resistenza della popolazione.

La stessa Unione Europea – impegnata ad incrementare la produzione e il commercio di armi e schierata nei conflitti in corso – sta lavorando ad una legge (per ora passata in Parlamento a luglio) per ripristinare entro il 2030 almeno il 20% delle aree terrestri e marine recuperando gli ecosistemi danneggiati, azione fondamentale per combattere il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità, e ridurre i rischi per la sicurezza alimentare.

Quando nel 1989 avveniva il primo incontro ecumenico europeo che si misurava sull’intreccio tra pace, giustizia e integrità del creato forse le chiese europee pensavano di aver lasciato alle spalle le ragioni di tensioni belliche. Dal 2001 al 2010 il Consiglio ecumenico aveva lanciato un decennio per superare la violenza e dal 2005 in Italia si sono svolti quattro incontri di un coordinamento ecumenico dal tema Osare la pace per fede.

Lo ricordiamo perché oggi siamo bombardati da una ‘contro-narrazione’ impegnata a reintrodurre un immaginario armato che non risparmia le scuole.

Ribadiamo per questo l’urgenza di disarmare le chiese e di costruire la pace con la pratica del disarmo.

Il resto del creato già provato dall’inquinamento, la distruzione della biodiversità e gli effetti del cambiamento climatico invoca il creatore per essere liberato dalla violenza di una specie che travolge la vita sulla Terra.

Che il Signore lo esaudisca.

Scarica il comunicato: 6 novembre 2023 GLAM PAX CHRISTI

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