Roma (NEV), 7 dicembre 2023 – Che ruolo possono svolgere le religioni rispetto ai nuovi conflitti, a partire da quello in Medio Oriente? Da questa domanda ha preso le mosse l’incontro organizzato giovedì 7 dicembre dal Coordinamento delle riviste italiane di cultura (CRIC), all’interno dell’edizione 2023 della fiera nazionale dell’editoria ‘Più libri più liberi’, in corso al Centro congressi La Nuvola, a Roma.
Valdo Spini, presidente del CRIC (Coordinamento riviste italiane di cultura), moderatore dell’evento, ha spiegato come sia “importante che le fedi religiose continuino a parlarsi, in particolare le tre religioni dei Libri”, richiamando per il conflitto tra Israele e Palestina la soluzione “due popoli due Stati”.
Noemi Di Segni, Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche italiane, ha raccontato come “la guerra che abbiamo vissuto è arrivata in un giorno normalissimo, non esisteva il pensiero di un attacco a nessuno”. Secondo Di Segni, “Per riuscire a convivere occorre essere accoglienti. La sfida è riconoscersi l’un l’altro: c’è spazio per tutti. Dobbiamo esportare questa capacità di accoglienza”.
Per la moderatora della Tavola valdese, Alessandra Trotta, “la pace si costruisce prima della guerra. Il contributo delle religioni è quello di costruire un ideale di pace. Se però guardiamo alla storia delle religioni, ci dimostrano che tante volte abbiamo alimentato odi e disprezzi: nessuno si può chiamare fuori da queste responsabilità. Ma proprio alla luce di una storia tragica possiamo dire di aver sperimentato quello che non vorremmo”. E i protestanti in modo particolare, hanno “l’ossessione della laicità degli stati, perchè la storia ci dimostra che se non c’è una cornice di laicità le religioni danno il peggio di loro stesse”. Di fronte a una crescente “sfiducia verso la democrazia”, secondo la pastora e diacona, “è cresciuta l’ossessione della sicurezza. In questo quadro le nostre sono comunità educanti, dove si può scegliere quali parole usare. E a chi ricerca la sicurezza attraverso le lontananze – i muri, le barriere – dovremo rispondere con la sicurezza delle vicinanze. Praticando cioè la filoxenia, l’amore per lo straniero”.
E dell’urgenza della pace, di “rimettere la spada nel fodero” ha parlato, in collegamento video, il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana, auspicando “un lavoro congiunto, capace di non ridurre gli appelli per la pace a qualcosa di meramente esortativo” e un impegno costante delle fedi affinché “il dialogo continui per soluzioni indispensabili, a maggior ragione quando il conflitto diventa più duro”.
Sempre in riferimento alla questione palestinese – israeliana, per Ezzedin Elzir, già Presidente dell’Unione delle Comunità Islamiche, si tratta di una vicenda che “non è religiosa ma nella quale le religioni possono avere un ruolo importante. Il conflitto è una questione di diritti. Il nostro ruolo, come cittadini, è essere costruttori di pace, non essere “tifosi” di una o dell’altra parte, perchè tutte le vite degli essere umani hanno lo stesso valore. Non esiste una guerra santa, le guerre sono sporche. La parola jihad significa sforzo, non guerra. E quello che abbiamo imparato, dalle Crociate in poi, è ad odiare, in ogni caso il gesto, non le persone”. Mai i popoli l’uno contro l’altro. “L’uso delle religioni, dunque, deve servire per costruire una società nuova, all’insegna del dialogo e per questo condivido l’importanza della laicità. Preghiamo per il cessate il fuoco in Palestina, preghiamo che tutti gli ostaggi possano tornare a casa”, ha concluso.
L’incontro sulle religioni è stato organizzato grazie al contributo dell’Otto per mille della chiesa valdese. Qui il video integrale dell’appuntamento, realizzato e pubblicato da Radio Radicale:
Il programma completo della Fiera nazionale della piccola e media editoria in corso a Roma: https://plpl.it/