Chiesa luterana su benedizione coppie stesso sesso: “Qual è la regolarità di Dio?”

Roma (NEV), 20 dicembre 2023 – “Come Chiesa Luterana, inserita cioè nel processo iniziato nel 2007 con il documento di Lund ‘Matrimonio, famiglia e sessualità’, riteniamo utile ribadire quanto già approvato nel 2011 con la delibera nr. 7 del Sinodo del 14 maggio. L’origine della benedizione – si legge nella delibera – è sempre Dio, da lui proviene ogni benedizione, attraverso la quale le persone riconoscono l’amorevole e incondizionato andare loro incontro di Dio”.  Ed ancora: “nella benedizione non si tratta di benedire comportamenti e relazioni umani”. Piuttosto la benedizione deve incoraggiare e rafforzare le persone nel percorso della loro vita per percepire con gratitudine la propria vita. Il messaggio fondamentale della Bibbia – ribadisce quindi la CELI – è “che l’azione di Dio, la sua benedizione, sia più forte della paura e della morte”. Perciò “vale incondizionatamente per tutte le persone, indipendentemente dal loro modo di vivere”.

Sul sito della Chiesa evangelica luterana in Italia (CELI) un articolo esplora la recente apertura in ambito cattolico alla benedizione delle unioni fra persone dello stesso sesso.

La Chiesa benedicendo le persone nella loro rispettiva situazione di vita esprime la piena accettanza di ciò che benedice.

Delibera Sinodo CELI, 14 maggio 2011 nr. 7

“Anche sulle forme è quindi importante vi sia chiarezza – proseguono i luterani -. Lascia perplessi, infatti, che mentre si tenti un percorso di apertura, di ascolto e quindi di dialogo, lo si releghi alla marginalità di forme indistinte e indistinguibili. Ed è pertanto poco condivisibile aprire ad una possibilità, quella ‘delle benedizioni di coppie in situazioni irregolari e di coppie dello stesso sesso, la cui forma non deve trovare alcuna fissazione rituale da parte delle autorità ecclesiali’. La preoccupazione di non equiparare le benedizioni alle coppie omoaffettive sembra, alla fine, prevalere su quella che risulta una apertura neppure a metà. A tal proposito la CELI, nella delibera sinodale richiamata, aveva ribadito quanto le benedizioni, pur differenziandosi dal matrimonio, ‘si svolgono come culti pubblici o in culti pubblici’. Secondo il principio che non si mette una lampada sotto il tavolo, rischiando che l’oscurità prevalga comunque. Probabilmente il superamento di un linguaggio che pone già in premessa un discrimine, coppie irregolari e dello stesso sesso, non aiuta a superare le più profonde e radicate convinzioni dottrinali che, come leggiamo, permangono nella Chiesa Cattolica Romana. Come cristiani e luterani ci chiediamo quale sia la regolarità di Dio. Un Dio che si è fatto ‘irregolare’ donando il suo figlio all’umanità. Che quindi così poco si è posto il problema di ciò che sia regolare, da accogliere tutti e tutte, indistintamente e già nelle ben più rigorose tradizioni del tempo di Cristo. Il cammino è in essere. Ed è forse questo, più di ogni altro facile entusiasmo, il punto che può fare sperare anche in una prospettiva ecumenica sempre più efficace e condivisa”.

Leggi l’articolo completo sul sito CELI:

La fiducia implorata e l’accoglienza di Dio (chiesaluterana.it)