Carceri. 50 cappellani europei visitano Regina Coeli e Rebibbia

Sciotto: colpiti dal vedere così tanti bambini costretti a vivere con le loro madri in carcere

Roma (NEV), 2 marzo 2016 – Questa mattina 50 cappellani carcerari provenienti da 18 paesi d’Europa, dal Libano e da Israele hanno visitato il carcere romano di Regina Coeli e la Casa circondariale femminile di Rebibbia. La visita fa parte del programma della Conferenza europea dell’Associazione internazionale dei cappellani carcerari (IPCA, www.ipcaeurope.org) in corso a Roma (29 febbraio-3 marzo) presso la Facoltà valdese di teologia, con il titolo “Le minoranze in carcere”.
“Oggi è stata una giornata importante ed emozionante perché abbiamo realmente compreso come funziona il sistema penitenziario italiano, in particolare quello relativo alla detenzione femminile”, ha dichiarato all’agenzia NEV il pastore Francesco Sciotto, coordinatore del Gruppo di lavoro sulle carceri della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) e tra gli organizzatori della Conferenza. Sciotto, che ha fatto parte del gruppo che ha visitato il carcere di Rebibbia, ha aggiunto: “Il carcere di Rebibbia è un esempio di avanguardia; malgrado ciò, ci ha colpiti vedere tanti bambini costretti a dover vivere in carcere. Ne abbiamo visti una ventina nella sezione nido. Auspichiamo che presto i bambini non siano più costretti a dover subire, loro malgrado, la detenzione per stare vicini alle loro madri e che a quest’ultime sia permesso di poter usufruire di misure alternative al carcere”.

Oggi pomeriggio la conferenza proseguirà con gli interventi di Elisabetta Zamparutti, membro italiano del Comitato del Consiglio d’Europa per la prevenzione della tortura, e di Paolo Naso, docente di scienza politica alla Sapienza di Roma. L’incontro terminerà domani mattina con un culto conclusivo.