Nuovo corridoio umanitario dal Libano

Un nuovo volo da Beirut questa mattina, 5 luglio, per il programma umanitario della FCEI, Tavola valdese, Sant'Egidio. Oggi a Roma Fiumicino l'accoglienza di 51 persone, tra di loro 18 minori. Poi il trasferimento in varie regioni e città: Bologna, Genova, Reggio Calabria, Torino.

Beirut, la moschea Mohammad Al-Amin

Roma (NEV), 5 luglio 2024 – Sono arrivate questa mattina a Roma Fiumicino da Beirut 51 persone di origine siriana, di cui 18 minori, grazie a un volo realizzato attraverso il progetto dei corridoi umanitari della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia, con Sant’Egidio e la Tavola valdese. Saranno accolte, anche grazie all’impegno e nelle strutture gestite dalla Diaconia Valdese, in tutta Italia e in particolare a Genova, Bologna, Torino, Reggio Calabria. Il progetto dei corridoi umanitari è finanziato, per quanto concerne le chiese protestanti, in larga parte dall’Otto per mille della chiesa valdese.


IL COMUNICATO STAMPA Fcei – Sant’Egidio CONGIUNTO QUI:

PROFUGHI, ARRIVO DI 51 SIRIANI DAL LIBANO CON I CORRIDOI UMANITARI DI SANT’EGIDIO E CHIESE PROTESTANTI

Sono atterrati questa mattina a Fiumicino, con un volo proveniente da Beirut, 51 rifugiati siriani, che hanno vissuto a lungo nei campi profughi della regione dell’Akkar, nella Valle della Bekaa e in alloggi precari alla periferia di Beirut.
Il loro arrivo in Italia – in un momento molto difficile per il Libano a causa del vicino conflitto tra Israele e Hamas – è stato reso possibile grazie ai Corridoi Umanitari promossi da Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese evangeliche in Italia e Tavola valdese, in accordo coi Ministeri dell’Interno e degli Esteri, che dal febbraio 2016 hanno portato in salvo in Italia, solo da questo paese, quasi 3mila persone. Complessivamente in Europa con i Corridoi Umanitari sono giunti 7.500 rifugiati.
I nuclei familiari, alcuni dei quali molto numerosi, giunti questa mattina saranno accolti in diverse regioni italiane (Lazio, Calabria, Emilia-Romagna, Liguria, Marche, Piemonte, Toscana), in parte grazie ai loro parenti, giunti in precedenza coi Corridoi Umanitari e ormai bene integrati nel nostro Paese, in parte in case messe a disposizione da famiglie italiane, chiese, Diaconia valdese e associazioni. Queste ultime li accompagneranno nel percorso di integrazione, grazie all’apprendimento della lingua italiana e, una volta ottenuto lo status di rifugiato, all’inserimento nel mondo lavorativo.
I Corridoi Umanitari, interamente autofinanziati, sono un’iniziativa della società civile che rivela quanto sia possibile coniugare la salvezza dai viaggi in mare – e quindi dai trafficanti di esseri umani – con l’accoglienza e l’integrazione. Una best practice riconosciuta a livello internazionale che può diventare un modello per tutta l’Unione Europea. In questo tempo, segnato dal moltiplicarsi delle guerre, sono una risposta concreta per persone e famiglie vulnerabili, che hanno il diritto di essere protette e a cui va offerto vita e speranza per il futuro.

Roma, 5 luglio 2024