Cosa significa essere valdesi, oggi. Risponde Anaïs Scaffidi Domianello

In occasione degli 850 anni dalla nascita del movimento valdese, abbiamo chiesto a donne e uomini valdesi di spiegarci il senso della loro fede e appartenenza.

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Roma (NEV), 12 luglio 2024 – Che cosa vuol dire essere valdese, oggi? In occasione degli 850 anni dalla nascita del movimento valdese, insieme a Radio Beckwith (RBE) e a Riforma, abbiamo interrogato diversi esponenti di questa comunità, chiedendo loro di spiegare in modo semplice, sintetico, a parole loro, questa appartenenza. Giovani e meno giovani, provenienti da ogni regione d’Italia, pastore e teologhe, o anche “semplici” cittadini. Ecco le loro risposte.

Protagonista di questa “puntata” è Anaïs Scaffidi Domianello.


Trovo affascinante come la domanda “cosa significa essere valdese per te oggi?” possa trovare risposte anche molto diverse nell’arco temporale della vita di una persona. Per me almeno, è così: la mia fede è in continua evoluzione e così il mio sentirmi più o meno parte della comunità valdese.

Per me essere valdese oggi significa portare avanti un impegno che ha molto a che fare con il sociale. Come credente mi sento chiamata ad essere cittadina attiva in un mondo pieno di contraddizioni, che è ben lontano da quello che potremmo chiamare il regno di Dio.

Penso che già il fatto stesso di utilizzare parole come queste e di definirsi credente nella società odierna sia un atto di coraggio e di presa di posizione. Definirsi valdese significa accettare di essere parte di una minoranza, che in quanto tale ha bisogno di tirarsi su le maniche e lottare per sopravvivere.

In passato questo ha significato letteralmente lottare per la propria vita e il diritto a professare la propria fede. Oggi sopravvivere significa portare avanti la testimonianza di questa lotta e far fronte a sfide nuove, sempre diverse.

Credo che essere valdese oggi significhi dover fare i conti con una società piena di contraddizioni, in cui mi sento chiamata in prima persona a fare nel mio piccolo qualcosa di grande, per lasciare questo mondo un posto un po’ migliore di come l’ho trovato.


Le altre “puntate” qui: Essere valdesi oggi Archivi – Nev