Roma (NEV), 12 novembre 2024 – Il Consiglio ecumenico delle chiese e la Conferenza delle chiese europee hanno fatto propria l’iniziativa di una Giornata di preghiera mondiale per la pace in Armenia per domenica 10 novembre. La giornata cade alla vigilia dell’apertura della Conferenza delle Nazioni Unite sul clima (COP29) nel vicino Azerbaigian, ed è stata indetta dal Catholicos Karekin II, capo della Chiesa apostolica armena, una chiesa ortodossa orientale fondata all’inizio del IV secolo.
L’intento della giornata, subito prima dell’importante appuntamento mondiale sul clima, è quello di attirare l’attenzione su un conflitto dimenticato: la situazione dell’enclave armena del Nagorno-Karabakh, regione che gli armeni chiamano Artsakh, con 120.000 persone che hanno dovuto abbandonare le loro case, 23 ostaggi armeni detenuti dagli azeri, il blocco prolungato del corridoio di Lachin che collega l’enclave all’Armenia.
La proposta di Karekin II è quella di una giornata ecumenica di preghiera per la pace nella regione, per il sostegno ai rifugiati e la liberazione degli ostaggi di guerra, nella speranza, ha detto, che “questo sforzo spirituale accresca a livello globale la consapevolezza della crisi umanitaria in corso e promuova una soluzione che porti a una pace fondata sulla verità e la giustizia”.
L’Armenia ha bisogno delle nostre preghiere, ha affermato il moderatore del Consiglio ecumenico delle chiese, il vescovo luterano tedesco Heinrich Bedford-Strohm, sottolineando che “la fede cristiana ha accompagnato il popolo armeno sin dagli inizi della Chiesa apostolica armena nel 301 dopo Cristo. Il futuro è incerto”. Il Consiglio ecumenico promuove un incontro di preghiera per oggi pomeriggio a Ginevra, nella cattedrale protestante di Saint-Pierre, in collaborazione con la locale Chiesa armena. Analoghi incontri si svolgeranno in varie città del mondo, Roma inclusa.
“Dio di misericordia – si legge in una preghiera proposta dal sito del Consiglio ecumenico delle chiese – noi oggi mettiamo davanti a te il popolo dell’Armenia. Ti lodiamo per i doni con cui li hai benedetti: la forza della loro fede, la bellezza delle loro chiese, l’ispirazione delle loro liturgie, i talenti straordinari espressi nell’arte e nella cultura, la resilienza con cui hanno superato le sfide della loro storia. Portiamo davanti a te ciò che oscura le loro vite in questi giorni: le lacrime di chi ha perso i suoi cari, vittime di aggressione militare, l’incertezza di chi ha dovuto fuggire dalle proprie case e teme per il futuro, la distruzione di preziose chiese durante la guerra. Tu sei la luce del mondo: invia la tua luce nei cuori di tutti coloro che sono colpiti e ispirali ancora con il tuo spirito di fede, amore e speranza”.
La Giornata mondiale di preghiera per la pace in Armenia è stata celebrata anche a Roma, domenica 10 novembre, con una celebrazione ecumenica organizzata dal Pontificio Collegio armeno presso la chiesa di san Nicola da Tolentino. La cerimonia è stata presieduta dall’arcivescovo Khajag Barsamian, l’omelia è stata tenuta dal l’arcivescovo Ian Ernst, direttore del Centro anglicano di Roma. Tra i presenti, la pastora Tara Curlewis dell’Ufficio ecumenico riformato a Roma, e il pastore Luca Baratto, segretario esecutivo della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI).