Roma (NEV), 12 novembre 2024 – Le dimissioni dell’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, sono ufficiali. Lo ha annunciato oggi con una lettera, diffusa anche attraverso la sua pagina Facebook, lo stesso Welby, esprimendo rammarico e accettazione di responsabilità personali e istituzionali.
“Avendo ottenuto il permesso del Re, ho deciso di dimettermi da arcivescovo di Canterbury” scrive Welby nella sua lettera. Un passaggio obbligato dopo la pubblicazione del Makin Review che ha portato alla luce una lunga e mantenuta cospirazione del silenzio sugli abusi di John Smyth.
Arcivescovo Canterbury – scandalo abusi – SWI swissinfo.ch
Welby riconosce di aver sbagliato nel sottovalutare la gravità della situazione: “Quando sono stato informato nel 2013 e mi è stato detto che la polizia era stata avvisata, ho creduto erroneamente che sarebbe seguita una risoluzione adeguata”. Tuttavia, l’arcivescovo ammette che è necessario un pieno riconoscimento del suo ruolo: “È molto chiaro che devo assumermi la responsabilità personale e istituzionale per il lungo e traumatizzante periodo tra il 2013 e il 2024”.
Welby sottolinea che le sue dimissioni non saranno immediate, poiché è necessario completare alcuni obblighi istituzionali, sia in Inghilterra che all’interno della Comunione anglicana. “È mio dovere rispettare le mie responsabilità costituzionali e verso la Chiesa, quindi i tempi esatti saranno decisi una volta completata la revisione delle necessarie incombenze”, spiega.
L’arcivescovo esprime il desiderio che la sua decisione “renda chiaro quanto seriamente la Chiesa d’Inghilterra comprenda la necessità di un cambiamento e il nostro profondo impegno per creare una Chiesa più sicura”. E aggiunge: “Mentre mi faccio da parte, lo faccio con dolore per tutte le vittime e i sopravvissuti agli abusi”.
Welby non nasconde la vergogna per i fallimenti storici della Chiesa d’Inghilterra in materia di tutela: “Gli ultimi giorni hanno rinnovato il mio profondo senso di vergogna per i fallimenti storici nella protezione. Per quasi dodici anni ho lottato per introdurre miglioramenti. Spetta ad altri giudicare ciò che è stato fatto”.
Un messaggio personale e spirituale
Nella lettera, Welby si rivolge anche alla sua famiglia, chiedendo preghiere per la moglie Caroline e per i suoi figli: “Sono stati il mio supporto più importante durante il mio ministero e sono eternamente grato per il loro sacrificio”. Ricorda inoltre l’impegno di sua moglie Caroline durante la Conferenza di Lambeth e il suo sostegno alle donne e ai più vulnerabili in aree di conflitto.
“Credo che farmi da parte sia nel migliore interesse della Chiesa d’Inghilterra, che amo profondamente e che sono stato onorato di servire. Spero che questa decisione ci riporti verso l’amore che Gesù Cristo ha per ognuno di noi” conclude l’arcivescovo.
Le dimissioni di Welby aprono una nuova fase per la Chiesa d’Inghilterra, che ora dovrà dimostrare concretamente il proprio impegno nel costruire un ambiente sicuro e fiducia nella comunità anglicana.
Per saperne di più:
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